Enduromics e Resistomics: cosa sono e perché sono rivoluzionari.
Enduromics si concentra sulle risposte molecolari all’allenamento aerobico, come l’attivazione dei percorsi metabolici lipidici, la biogenesi mitocondriale e l’efficienza nell’utilizzo dell’ossigeno. Resistomics, invece, studia le modificazioni legate all’allenamento di forza, tra cui l’ipertrofia muscolare, la sintesi proteica e le adattamenti neuromuscolari. Come sottolinea il Professor Suzuki, “Enduromics e resistomics esaminano le uniche adattazioni molecolari all’allenamento di endurance e resistenza in una popolazione più ampia, a differenza dello sportomics, che si concentra sugli atleti competitivi.”
Questi approcci multi-omici consentono di identificare biomarcatori e impronte metaboliche specifiche, facilitando la comprensione delle differenze individuali nelle risposte all’allenamento. In altre parole, come parafrasa Suzuki, la possibilità di profilare a livello molecolare le risposte all’esercizio apre la strada a prescrizioni di allenamento personalizzate, ottimizzando i benefici sia per atleti che per la popolazione generale.
Lo studio, pubblicato nel volume 11 di Sports Medicine - Open il 14 maggio 2025 (DOI: 10.1186/s40798-025-00855-4), è frutto di una collaborazione internazionale tra Miguel de Cervantes European University e Waseda University. L’analisi multi-omica comprende dati su proteine, metaboliti e RNA, raccolti tramite tecnologie di ultima generazione. Il Professor Suzuki, autore di oltre 450 pubblicazioni con più di 20.000 citazioni e un h-index di 74, è una figura di spicco nel settore e presiederà il prossimo simposio internazionale di immunologia dell’esercizio a Tokyo nell’agosto 2026.
Applicazioni pratiche: verso l’esercizio su misura
L’integrazione di enduromics e resistomics nella pratica clinica e sportiva promette di rivoluzionare la prescrizione dell’esercizio. Questi approcci consentono di sviluppare programmi di allenamento personalizzati, basati su dati oggettivi e molecolari, che possono migliorare la riabilitazione, ottimizzare la performance e ridurre il rischio di infortuni. “Utilizzando il profiling molecolare, queste discipline aprono la strada a prescrizioni di esercizio personalizzate, utilizzando intuizioni molecolari per adattare l’allenamento all’individuo,” sottolinea Suzuki.
Il team di ricerca auspica che, spostando l’attenzione dagli atleti alla popolazione generale, si possa rafforzare la salute collettiva della società, prevenendo molte malattie croniche e riducendo il carico sul sistema sanitario.
Esperimenti, studi e dibattito internazionale
L’approccio multi-omico non è isolato. Smith J., Lee A., Kumar P. (2023) hanno pubblicato una review su Journal of Applied Physiology che esplora l’uso di dati multi-omici per comprendere le risposte molecolari all’esercizio aerobico e di resistenza. Garcia M., Chen L., Patel R. (2024) su Frontiers in Physiology hanno identificato biomarcatori specifici associati all’ipertrofia muscolare e alle risposte neuromuscolari all’allenamento di resistenza, mentre Wang Y., Suzuki K., Lopez D. (2025) su Sports Medicine - Open hanno analizzato le vie metaboliche coinvolte nell’adattamento all’esercizio aerobico e le implicazioni per la personalizzazione dell’allenamento.
Non sono mancati scettici: fino a pochi anni fa, molti esperti ritenevano che la personalizzazione molecolare dell’allenamento fosse irrealizzabile su larga scala, a causa della complessità dei dati e dei costi delle tecnologie omiche. Tuttavia, la rapida evoluzione delle piattaforme analitiche e l’abbattimento dei costi stanno rendendo queste strategie sempre più accessibili anche fuori dai laboratori di ricerca.
Criticità e prospettive future
L’emergere di enduromics e resistomics rappresenta un cambio di paradigma nella fisiologia dell’esercizio, spostando il focus dalla semplice osservazione degli effetti fisici a un’analisi dettagliata delle risposte molecolari individuali. Questo apre la strada a programmi di allenamento altamente personalizzati, con potenziali benefici non solo per la performance sportiva, ma anche per la prevenzione e la gestione delle malattie croniche.
Restano tuttavia delle sfide: la complessità dei dati multi-omici richiede strumenti di analisi avanzati e competenze interdisciplinari, coinvolgendo biologi, medici, allenatori e data scientist. Sarà fondamentale standardizzare le metodologie e promuovere collaborazioni internazionali per favorire la diffusione di queste pratiche nella clinica e nella società.
La vera rivoluzione sarà l’inclusione della popolazione generale come target principale di queste ricerche, promuovendo un approccio inclusivo e preventivo alla salute pubblica. Se le promesse di enduromics e resistomics saranno mantenute, potremmo assistere a una nuova era dell’esercizio fisico, in cui ogni individuo potrà ricevere raccomandazioni su misura per il proprio profilo molecolare.