Mercoledì, 20 Gennaio 2010

L’ecocardiografia da stress è una tecnica che combina gli ultrasuoni con uno stress fisico, farmacologico o elettrico. L’end-point diagnostico è quello di riconoscere l’ischemia miocardica attraverso la comparsa di una alterazione transitoria della funzione regionale del cuore. Questa tecnica è stata largamente sviluppata e concettualizzata nell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa e gli studi pubblicati negli ultimi 20 anni hanno consentito di costruire quelle evidenze che ne fanno oggi una tecnica standard per la diagnosi e stratificazione prognostica dei pazienti con coronaropatia. Rispetto alle tecniche con una storia più lunga e consolidata in cardiologia come le tecniche da perfusione con radioisotopi, l’ecocardiografia da stress ha la stessa accuratezza diagnostica ma il vantaggio di essere a costi molto più elevati e con potenziali effetti collaterali letali legati all’uso di radiazioni ionizzanti.

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Florence Biennale
Fortezza da Basso - 5-13 Dicembre 2009

Si è chiusa il 13 dicembre la 7ima edizione della Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Firenze, un’importante finestra sul mondo per confrontarsi, arricchirsi e conoscersi, che quest’anno ha visto circa 650 artisti provenienti da 78 Paesi dei cinque continenti.
Tra i tanti nomi illustri dell’arte contemporanea, ospite d’onore, con il Premio “Lorenzo il Magnifico” alla carriera, Marina Abramovic, una delle più grandi performer contemporanee.
Stefano Francolini ha presieduto la Giuria internazionale - composta da Francesco Buranelli e Bianca Laura Petretto (Italia), Elza Ajzemberg (Brasile), Dominique Edouard Baechler (Francia) , Pang Bang Ben (Cina), R.B. Bhaskaran (India), Gregorio Luke e Rosa Tejada (Usa), Matty Roca (Messico), Gerfried Stocker (Austria) – che ha conferito il 3° Premio Installazione “Lorenzo il Magnifico” al trittico“ Esecuzione sospesa” dell’artista Linda Schipani, giovane ingegnere messinese davvero versatile e unica italiana a ricoprire una posizione podio.
Le categorie in concorso per il Premio “Lorenzo il Magnifico” sono state:

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Se l’abito non fa il monaco, certo fa il Futurista. Ne era ben convinto Giacomo Balla: “si pensa e si agisce come si veste”, scrisse nel suo Manifesto per il vestito antineutrale del 1914.
Così giù picconate ai simboli stessi del decoro maschile: demolita la simmetria delle giacche, ficcati in un dimenticato cassetto i colori nero e marrone d’ordinanza, via libera a panciotti che sono un tripudio di colori a scarpe e sciarpe pluricolorate. La cravatta, aboliti i nodi scorsoi "da impiccato”, diventa oggetto di un apposito Manifesto futurista sulla cravatta italiana. Intanto Thayaht inventa la “tuta”, dall’aggettivo “tutta” cui viene tolta una T, lettera che rappresenta graficamente il semplice taglio bidimensionale di un nuovo capo di vestiario che si vuole alla portata di tutti, confezionabile in casa. Un abito universale in grado di sostituire un intero guardaroba, sia in versione maschile che femminile. Futuristi sono anche gli ombrelli (in mostra tre di rarissimi), le borsette, i cappelli, ma non la biancheria intima perché, costringendo =l corpo, dai futuristi era aborrita.

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European Press Academic Publishing

(Series in Legal Information and Communication Technologies – Volume 6)

Il tempo della globalizzazione nel campo dell’informazione si manifesta soprattutto con il ciclone Internet, che non risparmia nessuno, apre tutte le porte, anche quelle della pubblica amministrazione. Internet non vuol dire solo potenziale accesso a tutte le informazioni da parte di tutti, ma porta con sé anche un certo stile nell’informare: le pagine web sono variegate, colorate, infantilmente seducenti e soprattutto cliccabili. Questa è la grande magia: ogni hot word è una misteriosa porticina che ci porta altrove. Questa attitudine seduttiva è ormai anche essa uno degli standard da considerare nel realizzare sistemi informativi in rete, se si vuole ottenere un certo gradimento, anche nel caso di sistemi di documentazione legislativa.

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Mercoledì, 20 Gennaio 2010 00:00

Le Costituzioni "Giacobine" (1796-1799)

Firenze, Ittig-Cnr, 2009, 300 pp.; Cd-ROM con sistema d'interrogazione allegato

Collana "Indici lessicali del diritto" (Volume n° 7)

Leggo nel foglio di guardia di questo volume un titolo di collana: “Indici lessicali del diritto”. E sotto, un numero d’ordine: “7”. Non c’erano, né il titolo né il numero, in testa ai primi tre indici compresi nella collana. Li ricordo volentieri, per essermi già trovato a scrivere brevi premesse nel licenziare alla stampa la prima di quelle opere nel 1971, la seconda nel 1993 e la terza nel 1994. Erano, nell’ordine, le concordanze della Costituzione della Repubblica Italiana del 1947 a cura d’Anna Maria Bartoletti Colombo, l’Indice della lingua legislativa italiana a cura di Paola Mariani Biagini, e a cura della stessa le concordanze della Costituzione del Regno di Corsica del 1794. E certo si deve a questi ricordi, se dopo essermi a lungo tirato da parte ho finito col mettermi a scrivere queste poche righe di premessa all’opera comune di due cari amici di vecchia data, piegandomi così alle premurose insistenze d’un altro buon amico, Pierangelo Catalano. Al quale per la verità il cómpito si sarebbe attagliato assai meglio che a chiunque altro; perché questo libro, bisogna dirlo, nasce da una sua ispirazione e impostazione e si è pure giovato, mentre veniva prendendo forma, di suoi consigli e giudizi ugualmente attenti al desiderabile contenuto, d’una storia delle idee intrecciata con una storia delle parole, e al metodo di compilazione, affidato congiuntamente alla fatica degli elaboratori elettronici e alla gioia della libera ricerca storica.

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Per andare  "oltre la crisi"  dobbiamo cambiare completamente il nostro modello competitivo. Un modello che specialmente negli ultimi tempi ha espresso avidità e ignoranza insieme, una miscela esplosiva che ha portato il pianeta ad una crisi globale.  E’ strano che tutto questo sia avvenuto in un ‘epoca in cui la nostra economia sarebbe dovuta essere  l’“economia della conoscenza”, ma come ci avvertiva saggiamente qualche anno fa Gregory Bateson: "Siamo tutti molto ignoranti e nell'ignoranza non ci può essere competizione" (Una sacra unità).
Il libro si sofferma sul concetto profondo di collaborazione: cosa vuol dire collaborare, ma collaborare veramente!
Si  parte da un’analisi delle origini dei “social network”, che passa attraverso i modelli della psicologia, con l’aiuto di  autori come Kurt Lewin, Carl Rogers, John Dewey, etc. ai modelli dell’antropologia con Malinowsky, Levi Strauss, etc. per arrivare fino agli  autori contemporanei che analizzano l’ economia e le  reti  del  nostro tempo  come James Surowiecki, Richard Sennett, Don Tapscot,  Nassim Nicolas Taleb..
Il percorso intrapreso in questo libro passa anche attraverso casi concreti di collaborazione a livello paese , muovendosi dall’Australia, all’Africa, all’India e ritornando in occidente, osservando la partecipazione attiva nei “mitici” Facebook, Twitter, LinkedIn, Myspace, Flickr e  negli altri social network.

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Mercoledì, 20 Gennaio 2010 00:00

Il digitale aiuta le donne

In genere quando si parla di digitale si è portati a pensare subito al Pc o al digitale terrestre per la televisione ma qui parliamo d’altro e cioè della mammografia digitale.
Che la mammografia digitale diretta fosse più precisa di quella tradizionale, era cosa già nota e generalmente condivisa dagli esperti del settore, ma la novità, apparsa in questi giorni, è che non solo questa tecnica è più precisa ma sembra che sia anche meno dannosa, infatti, comporterebbe un’esposizione alle radiazioni pari al 22% in meno rispetto a quella tradizionale.
E' quanto dimostra uno studio condotto da Edward Hendrick dell'Università del Colorado a Denver e pubblicato sull'American Journal of Roentgenology
Ormai si sa che la prevenzione è una delle armi più efficaci per combattere il cancro, in particolare il tumore al seno che è da molti anni oggetto di interesse scientifico e mediatico data la sua rilevanza ed incidenza nella società odierna.

Pubblicato in Informatica
Mercoledì, 20 Gennaio 2010 00:00

La prevenzione dei disastri naturali

Un aiuto dallo spazio per il monitoraggio del pianeta.

Lo spazio è il luogo ideale da cui osservare il nostro pianeta per studiarlo e proteggerlo. I satelliti per l'osservazione della Terra hanno oggi un ruolo sempre più rilevante nelle attività sociali ed economiche dell'uomo, e i loro dati trovano applicazioni sempre più numerose in diversi settori. Il terribile terremoto che ha sconvolto Haiti lo scorso 12 gennaio, ha messo ancora una volta in luce la necessità di azioni tempestive per il soccorso della popolazione e la prevenzione dei disastri naturali. Al momento non disponiamo di tecnologie efficaci per una prevenzione dei terremoti, ma l’Agenzia Spaziale Italiana ha sviluppato un programma satellitare unico al mondo, dedicato alla protezione civile, al monitoraggio dell'ambiente e del clima, alla prevenzione delle catastrofi, al controllo delle coste, alle risorse idrogeologiche, che sta rivelando la sua efficacia nella gestione delle emergenze.

Pubblicato in Tecnologia

Si è concluso domenica 17 gennaio, nella cornice che meglio rappresenta il punto di incontro tra tecnologia ed arte (l’Auditorium Parco della Musica di Roma, progettato dall’architetto Renzo Piano) la V Edizione del Festival delle Scienze, quest’anno dedicata all’intreccio tra scienza e tecnologia, o meglio, “tra possibile e immaginario, magie tecnologiche e ricerca scientifica” come riportava significativamente il titolo completo della manifestazione, trasmessa anche in diretta dal canale RAI Radio 3 Scienza.

Inaugurato il 13 gennaio con la curiosa “dissezione” di un giradischi, una lezione di Vittorio Marchis ispirata alle lezioni di anatomia del Settecento, il Festival ha attraversato il “fantastico” mondo scientifico toccando temi quali la libertà della ricerca; il potere ed il linguaggio di internet ed il fenomeno del digital divide, ovvero la separazione tra aree più avanzate tecnologicamente da quelle meno sviluppate; la virtualità a base dell’aggiornamento tecnologico (il progetto della futuristica “Laptap orchestra”, quindici computer schierati nell’esecuzione di  suoni e disegni digitali, o il simulatore di guida dei treni ad alta velocità); un radiotelescopio utilizzato a scopi musicali nel concerto Il nero delle stelle, partitura del musicista d’avanguardia G. Grisey per sei percussionisti, nastro magnetico e segnali astronomici;  le non più fantascientifiche frontiere della robotica; per chiudersi infine con la conferenza del ricercatore NASA David Wolpert (Dal microcosmo al macrocosmo).

Pubblicato in Antropologia

Cambiamenti climatici
Tra le tante sfide che l’umanità si trova oggi ad affrontare vi sono quelle relative ai temi della protezione e della salvaguardia dell’ambiente e della riduzione dell’inquinamento. Uno degli obiettivi più importanti che ci si pone è il rallentamento del riscaldamento globale causato dall’emissione nell’atmosfera di gas serra, il quale è stato oggetto di discussione nella recente Conferenza ONU sui cambiamenti climatici svoltasi a Copenhagen alla presenza dei più importanti leaders mondiali.
Alcuni dei problemi da risolvere con maggiore urgenza sono:

  • Esaurimento dei combustibili fossili e la necessità di trovare fonti alternative di energia rinnovabile quali i biocombustibili;
  • Emissioni gassose altamente inquinanti e dannose per l’ambiente (SO2, H2S, NOx);
  • Carenza di acqua potabile in molte parti del mondo;
  • Emissione di CO2 nell’atmosfera.

E’ comunemente e globalmente riconosciuto che la tecnologia a membrana è una delle più promettenti soluzioni per aiutare a risolvere molti di questi problemi. Le membrane agiscono come un filtro particolarmente efficace, che riesce a separare le specie inquinanti da liquidi o da miscele gassose. Esse vengono già ampiamente utilizzate per le loro grandi potenzialità applicative in moltissimi settori della tecnologia industriale, per esempio, nel campo della desalinizzazione dell’acqua di mare, nella produzione di aria arricchita di ossigeno e nella chiarificazione del vino.

Pubblicato in Ambiente
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