Bambino Gesù: asportato un tumore di 2 kg dal fegato di una bimba di 10 mesi e 8 kg di peso
Complesso intervento di oltre 6 ore per rimuovere un grosso amartoma mesenchimale dal fegato di una lattante. La bimba sta bene e ha ripreso a crescere regolarmente
Quando è stata rimossa, la massa tumorale ammontava a quasi 2 kg, circa un quarto del suo peso corporeo: è accaduto a una bimba di 10 mesi e circa 8 kg a cui è stata asportata la maggior parte del fegato a causa di un amartoma mesenchimale. L’intervento è stato eseguito con successo dall’équipe del prof. Marco Spada, responsabile di Chirurgia Epato-Bilio Pancreatica e dei trapianti di fegato e rene dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Oggi la bimba, che ha compiuto un anno da poco, sta bene, si alimenta senza problemi e ha ripreso a crescere regolarmente.
Strano per essere un Neanderthal
Pubblicati su Communications Biology i risultati di una ricerca internazionale coordinata dai paleoantropologi della Sapienza Università di Roma in cui si descrivono sia l’estrazione virtuale del cranio di uno scheletro noto come uomo di Altamura sia le nuove prospettive sull'evoluzione dei Neanderthal
Nell’ormai lontano 1993 venne scoperto in Puglia lo scheletro pressoché completo di un Neanderthal, in una delle prime esplorazioni di un sistema carsico allora individuato dagli speleologi nell'Alta Murgia. Si tratta di un reperto paleoantropologico eccezionale per la completezza dei resti, che risale a circa 150.000 anni fa e che giace tuttora in un cunicolo quasi inaccessibile della grotta di Lamalunga (presso Altamura, Bari), intrappolato tra concrezioni calcaree laminari e coralloidi.
Doctor, when are you going to let me out of this 'box'?
Proteus IV:
"Dr. Harris, when are you going to let me out of this *box*?"
"I can't touch you, Susan. I can't touch you as a man could. But I can show you things that I alone have
seen. I can't touch, but I can see. They've constructed eyes for me, to watch the show. And ears, so that I
can listen in to the galactic dialogue."
"I, Proteus, possess the wisdom and ignorance of all men, but I can't feel the sun on my face. My child
will have that privilege."
Dal film Demon Seed 1977 (Generazione Proteus).
Il monito che ci viene dal film Generazione Proteus ci dovrebbe far riflettere sull'importanza di prendere in considerazione gli ammonimenti di scienziati quale Stephen Hawking che già dal 2017 metteva in guardia sui rischi di creare delle Intelligenze Artificiali senza prepararsi ad affrontare i possibili rischi che ne possono conseguire.
Per tale ragione ho riportato alcune interviste a Stephen Hawking e la lettera aperta che Elon Musk ha scritto su Future of Life dal titolo "Pause Giant AI Experiments: An Open Letter"
https://futureoflife.org/open-letter/pause-giant-ai-experiments/ che ha raccolto più di un migliaio di firmatari che di ora in ora vanno aumentando.
Il massacro dei polpi! Petizione contro il progetto di costruire il primo allevamento di polpi al mondo
Vi chiediamo di respingere il progetto di costruire il primo allevamento di polpi al mondo in Spagna e di vietare l'allevamento di polpi nell'UE e nel mondo, compresa l'importazione e il finanziamento. I polpi sono animali intelligenti, senzienti e affascinanti. Evitiamo ulteriori sofferenze agli animali legate al profitto umano insostenibile e di breve termine.
Le foreste delle aree umide fanno piovere di più
Una ricerca, pubblicata su Global Change Biology, rivela che le foreste presenti nelle regioni umide, attirando umidità dal mare, provocano l’aumento delle precipitazioni di pioggia. Questo invece non accade nelle zone più secche. Il lavoro prende in esame anche alcuni effetti del cambiamento climatico ed è frutto di una collaborazione internazionale, coordinata dalla Technical University di Monaco di Baviera, a cui partecipano l’Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr e l’Università degli studi di Firenze.
Dai risultati di uno studio pubblicato su Global Change Biology - coordinato dalla Technical University di Monaco di Baviera (Germania) in collaborazione con l’Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Torino (Cnr-Isac) e l’Università degli studi di Firenze - emerge la possibilità che le foreste favoriscano il trasporto di umidità dal mare alla terraferma, in presenza di condizioni atmosferiche umide. Al contrario, laddove l’atmosfera è più secca, la traspirazione delle piante potrebbe inficiare il trasporto di masse d’aria marina umida, limitando così le precipitazioni piovose.
Creato il primo modello 3D della rete neurale dell'ippocampo umano
Modello 3D della rete neurale dell'ippocampo umano
Un team di ricerca della infrastruttura di ricerca ‘Ebrains-Italy’, composto dall’Istituto di biofisica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnt-Ibf), dall’Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con l’Institut de neurosciences des systèmes di Marsiglia, ha realizzato il primo modello virtuale in 3D della struttura e della connettività neuronale dell’area CA1 dell’ippocampo umano. Lo studio, pubblicato sulla rivista ‘Nature Computational Science’, descrive la tecnologia utilizzata per la ricerca e rappresenta un primo risultato del lavoro di gruppi appartenenti a ‘Ebrains-Italy’ finanziata dal Mur, tramite la Commissione Europea (Next-Generation EU), nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e diretta dal Cnr.
Charme: la molecola che controlla lo sviluppo del cuore
La molecola di RNA è in grado di costruire specifiche reti di interazione per un controllo temporale e spaziale dei processi di formazione del cuore. È quanto dimostrato da un nuovo studio coordinato dal Dipartimento di Biologia e biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza e pubblicato sulla rivista eLife.
Per affrontare la complessità dei processi biologici, le cellule sfruttano molteplici sistemi di regolazione, spesso basati sull'attività di molecole di RNA, come nel caso dei lunghi RNA non codificanti (long non coding RNA, lncRNA) che non producono proteine. Queste molecole sono in grado di costruire specifiche reti di interazione per un controllo temporale e spaziale dei processi biologici.
Le Meraviglie del Lancio Spaziale - Un libro per grandi e piccini
“Tutto è pronto, mancano pochi secondi al Lancio. Inizia il conto alla rovescia: ‘Dieci… nove…motto…’ I motori del Lanciatore Spaziale si sono accesi e il satellite si aggrappa strettissimo al suo amico razzo. In un bagliore scintillante attraversa velocissimo il cielo, supera la stratosfera ed entra nello spazio!”
Scrivere un libro per bambini non è certo impresa facile. Deve essere semplice, ma non banale, divertente ed essere capace di accendere l’immaginazione del piccolo lettore. Le meraviglie del Lancio Spaziale scritto da Andrea Papa per Carmignani scienze contiene tutti questi elementi. Il libro approfondisce il tema dei satelliti iniziato su “Lo Zio Orso racconta i Satelliti” e ne descrive anche le fasi di integrazione, lancio e messa in orbita.
L’invasione della gazza marina nel Mediterraneo? La rivelano i social
Ricercatori del Cnr, della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” e delle Università di Siena e Palermo hanno avviato un esperimento di citizen science volto a monitorare, anche con l’aiuto dei più diffusi social networks, gli spostamenti degli esemplari di Alca torda – più comunemente nota come gazza marina – nei mari italiani, un ambiente non convenzionale per tale specie. I risultati sono pubblicati sulla rivista Animals.
Cosa succede quando applicazioni nate per condividere attimi di vita quotidiana diventano strumenti utili alla scienza? E’ quanto ha provato a indagare un team di ricercatori della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” in collaborazione con colleghi dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Iret) e delle Università di Siena e Palermo, avviando un innovativo esperimento di citizen science volto a monitorare, anche con l’aiuto dei più diffusi social networks, gli spostamenti degli esemplari di Alca torda – più comunemente nota come gazza marina – nei mari italiani.
Dipendenza da Smartphone? Una delle cause potrebbe essere l’“effetto camaleonte”
Il fenomeno è stato rilevato per la prima volta in uno studio condotto dagli etologi dell’Università di Pisa
La familiarità sembra avere un ruolo chiave nel favorire la risposta mimica nell'uso degli smartphone e, potenzialmente, nella dipendenza da questi dispositivi. A rivelarlo è un recente studio condotto da un gruppo di etologi del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e pubblicato sulla rivista Human Nature edita da Springer.
“Durante la pandemia COVID-19 - spiega la professoressa Elisabetta Palagi dell’Università di Pisa - abbiamo condotto un primo esperimento per valutare gli effetti del lockdown sulla risposta mimica nell'uso degli smartphone. I risultati raccolti hanno confermato la presenza di tale fenomeno e dimostrato che le limitate interazioni sociali ‘dal vivo’ possono modificare, almeno nel breve termine, il modo in cui interagiamo con gli altri rendendoci più inclini ad impegnarci in interazioni sociali ‘virtuali’”.