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Giovedì, 06 Aprile 2023



The JUICE mission of the European Space Agency ESA, which aims to explore the planet Jupiter and its three largest moons, is all set to go. The space probe will carry on board the high-tech detector RADEM developed at the Paul Scherrer Institute PSI. Among other things, this will provide information about the complex radiation conditions and the highly dynamic magnetic environment of the Jupiter system.

Jupiter is the largest planet in our solar system – a gas giant whose mass is about one thousandth that of our sun. It has more than 80 moons, making it almost like a solar system in its own right. ESA’s JUICE mission will explore its three largest satellites – Ganymede, Callisto and Europa – among others. JUICE stands for Jupiter Icy Moons Explorer, and scientists believe that there may be gigantic oceans and possibly extraterrestrial life underneath the thick icy mantle of these moons. In addition to answering some fundamental questions about the formation of planetary systems, the mission also hopes to find out whether Jupiter’s icy moons provide the necessary conditions for the emergence and long-term existence of life as we know it.

Pubblicato in Scienceonline


Lo studio del gruppo di ricerca guidato da Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto  di Medicina Molecolare (VIMM) e Professore dell’Università di Padova è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “Nature Communications”.
La perdita di forza è una condizione condivisa da molteplici e frequenti situazioni fisiopatologiche e che impatta fortemente sulla qualità della vita dei soggetti. L’ invecchiamento, l’immobilizzazione, la malnutrizione, le infezioni, i tumori, il diabete e l’obesità, le patologie epatiche, cardiache, renali e polmonari sono tutte condizioni che frequentemente inducono la perdita di massa muscolare - processo noto con il termine di atrofia muscolare - e l’insorgenza di uno stato di debolezza ed affaticamento che causa anche una minore risposta alle terapie. Purtroppo, i meccanismi molecolari che inducono l’atrofia muscolare non sono ancora completamente definiti, e ad oggi non esistono terapie atte a prevenirla o contrastarla.

Un aiuto importante può arrivare dalla ricerca, e in particolare da quella rivolta a conoscere e studiare i geni che hanno un ruolo nella regolazione della massa muscolare, con il fine di identificare nuovi bersagli per future terapie farmacologiche.
Tuttavia, un ostacolo importante a questo tipo di ricerca nasce dall’elevato numero di geni sconosciuti tra quelli che codificano le proteine: dei 20.000 geni conosciuti, più di 5.000 sono infatti inesplorati (i cosiddetti geni oscuri o dark genes).

Pubblicato in Medicina

 

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