Lunedì, 29 Gennaio 2018

La salute del cavo orale sempre piu' al centro dell'attenzione per numerose patologie. Questo il messaggio lanciato a Viareggio (Lucca) in occasione del V Congresso dell'Istituto Stomatologico Toscano. L'evento individua tematiche comuni ai vari operatori per promuovere al tempo stesso formazione e aggiornamento, con il denominatore comune dell'alto livello culturale e scientifico. Il tema e' quello della patologia orale: un approccio pratico per identificare una serie di indicazioni concrete per la pratica di tutti i giorni. L'intenzione e' quella di analizzare i rapporti delle infezioni orali con le malattie sistemiche e contestualmente dare chiare indicazioni per la diagnosi e il trattamento delle patologie orali piu' frequenti, in particolare quelle infiammatorie e quelle neoplastiche.

NEOPLASIE: DENTISTI E IGIENISTI DENTALI PRIME SENTINELLE - I numeri relativi al cancro orale sono infatti in aumento: quasi 6000 cancri orofaringei all'anno in Italia. "Eppure, si tratta di una patologia facilmente diagnosticabile, in quanto non colpisce un organo profondo e non ha una manifestazione tardiva" afferma il prof. Ugo Covani, Direttore dell'Istituto Stomatologico Toscano (Centro di Odontoiatria della Casa di Cura San Camillo - Forte dei Marmi). Tuttavia, persiste un forte ritardo diagnostico, sia per la trascuratezza del paziente, che talvolta tende a ignorare lesioni o altri sintomi che potrebbero far intuire la presenza di un tumore, sia per quella degli stessi medici. Tanto piu' tardiva e' la diagnosi, tanto piu' demolitivo e' l'intervento per l'estensione raggiunta dal cancro. Un intervento per questo tipo di neoplasie implica anche grosse conseguenze a livello psicologico, in quanto diventa necessario intervenire sul volto e su altre parti esteticamente rilevanti. "Affinche' si riesca ad implementare un'efficace prevenzione e' importante che si riconosca un adeguato ruolo al dentista, ma anche all'igienista dentale. Quest'ultima e' la figura che dialoga maggiormente col paziente, vi passa molto tempo insieme, si occupa dei controlli preliminari: un insieme di fasi a seguito delle quali puo' veicolare i messaggi ai pazienti soprattutto per quanto riguarda i fattori di rischio rappresentati dal fumo e dall'alcol" sottolinea il prof. Covani.

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Lunedì, 29 Gennaio 2018 13:35

Roma: una città in via di demolizione

Interi edifici storici vengono acquistati nelle aree più costose di Roma per demolirli e riedificare. A Roma ormai si è aperta una vera caccia al tesoro. Vengono acquistati villini storici, possibilmente di Istituti Religiosi al fine di abbatterli e ricostruire aumentandone la cubatura per poi rivenderli a prezzi iperbolici. Trieste, Parioli, Prati, Nomentano, Delle Vittorie ed altri quartieri ricchi di preziose architetture vengono presi d'assalto dalle speculazioni immobiliari.

 Di seguito riportiamo tre esempi eclatanti:

Via Ticino, 3: una palazzina del 1930 adiacente al villino che fu di Beniamino Gigli delle suore Ancelle del Divino Cuore è stata venduta e demolita per far posto ad un edificio completamente decontestualizzato ma con ben 7 appartamenti lussuosi, 15 posti auto e 7 cantine. 

 

https://www.scienzaonline.com/eventi/item/1584-nel-quartiere-coppede%E2%80%99-nasce-un-%E2%80%9Cfiore%E2%80%9D.html

http://parioli.romatoday.it/trieste/sgarbi-contro-demolizione-palazzina-via-ticino-coppede-.html 

https://www.agenziadistampa.eu/autori-agenziadistampa-eu/119-eventi/1730-nel-quartiere-coppede%E2%80%99-nasce-un-%E2%80%9Cfiore%E2%80%9D.html)

VIA TICINO PRIMA E DOPO

Villa Paolina: edificata nel 1922 posta a largo XXI Aprile; splendido edificio di 3 piani, venduto dalla congregazione delle Suore della Carità Cristiana  e che dovrà essere demolita a breve per far spazio ad  una struttura di otto piani con due piani interrati ad uso parcheggio, con un notevole aumento della cubatura. (http://www.communitybook.it/eventi/villa-paolina-rischio-sara-nuova-via-ticino/)
Vi è una PETIZIONE IN CORSO per evitare questo scempio : 
https://www.change.org/p/sindaca-virginia-raggi-salviamo-villa-paolina-dalla-demolizione-basta-speculazioni-sul-nostro-patrimonio?recruiter=853089448&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=psf_combo_share_message.undefined.nafta_psf_sequential_1.control.nafta_psf_sequential_3.control

VILLA PAOLINA

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Lo studio, pubblicato su “Scientific Reports”, rivista del gruppo "Nature", è stato condotto da un team internazionale di ricercatori coordinati dall’Università di Pisa

 

Un team internazionale ha identificato per la prima volta tutti i geni trascritti nella pianta di girasole “potenziata” grazie alla simbiosi con un fungo benefico che ne favorisce la crescita e lo sviluppo. La ricerca è stata condotta dai genetisti e microbiologi dell’Università di Pisa, coordinati rispettivamente dal professore Andrea Cavallini e dalla professoressa Manuela Giovannetti, e dai bioinformatici del Centro di ricerca inglese Rothamsted Research. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” del gruppo editoriale "Nature". 
“Il girasole è una delle quattro più importanti piante produttrici di olio, il prezioso olio di girasole, ricavato dai suoi semi e ricco di acidi grassi insaturi e vitamina E, che è sempre più utilizzato nell’industria alimentare - spiega Andrea Cavallini - Noi con questo studio abbiamo dimostrato che l’espressione di alcuni geni, fondamentali per la crescita e l’assorbimento dei nutrienti nel girasole, aumenta a seguito dell’instaurarsi della simbiosi con un fungo benefico”. 
La collaborazione tra i genetisti, microbiologi e bioinformatici ha dunque portato alla identificazione del “trascrittoma”, cioè di tutti i geni espressi nella radice del girasole micorrizato, ovvero quando la pianta si trova a vivere in simbiosi con il fungo Rhizoglomus irregulare.

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L’associazione fra la celiachia e l’epilessia, sebbene poco frequente, è nota a livello clinico. Una ricerca dell’Ateneo su “Scientific Reports” dimostra per la prima volta sperimentalmente il rapporto fra gli effetti tossici del glutine e l’epilessia.
 

Una ricerca interdisciplinare dell’Ateneo su “Scientific Reports”, che ha studiato i meccanismi molecolari alla base dell’associazione fra la celiachia e l’epilessia, dimostra per la prima volta sperimentalmente il rapporto fra gli effetti tossici del glutine e l’epilessia (“The gliadin peptide 31-43 exacerbates kainate neurotoxicity in epilepsy models” doi: 10.1038/s41598-017-14845-4). La ricerca è frutto della collaborazione dei dipartimenti di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (NEUROFARBA), di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche e di Scienze della Salute. “Il collegamento fra la celiachia e l’epilessia, sebbene l’associazione sia poco frequente, è suggerito da numerose osservazioni cliniche – spiega Elisabetta Gerace, prima firmataria della pubblicazione – ma la nostra ricerca costituisce la prima dimostrazione sperimentale in modelli animali della correlazione tra la tossicità del frammento 31-43 della gliadina – una delle proteine principali del glutine – e l’epilessia”. “La novità dello studio – sottolinea Antonino Calabrò, docente di Gastroenterologia e direttore del Centro di Riferimento regionale per la celiachia– sta nel fatto di aver documentato come il glutine a contatto con zone cerebrali, come l’ippocampo, potenzi l’effetto dell’acido kainico, responsabile dell’innesco delle crisi di epilessia. L’azione è associata ad un’aumentata espressione della transglutaminasi neuronale”. “Sebbene ancora a livello sperimentale – prosegue Calabrò – la ricerca – che si è avvalsa delle competenze del team guidato da Guido Mannaioni, docente di Farmacologia – apre importanti prospettive nello studio delle terapie per pazienti celiaci epilettici e, più in generale, del rapporto fra il glutine e le malattie neurologiche”.

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The female sex hormone oestrogen can perform an important role in neuroblastoma, a form of cancer mainly affecting young children. In laboratory experiments, researchers at Karolinska Institutet in Sweden demonstrate that oestrogen treatment and overexpression of the oestrogen receptor cause malignant neuroblastoma cells to mature into neuron-like cells. The study, which is published in PNAS, gives hope of new treatment possibilities. Neuroblastoma forms in the peripheral nervous system and is one of the most common forms of solid cancer in young children. The disease mainly affects babies and young children, and while in some cases the tumours can disappear of their own accord, the majority are aggressive, metastasising cancer tumours that are resistant to modern combinations of surgery, radiotherapy and intensive chemotherapy. The most aggressive forms of neuroblastoma are often associated with a more active MYCN gene, which drives tumour cell growth and spread and inhibits the maturation of the cells.

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A cosmic event not seen in 36 years—a rare "super blood blue moon"—may be glimpsed January 31 in parts of western North America, Asia, the Middle East, Russia and Australia. The event is causing a buzz because it combines three unusual lunar events—an extra big super moon, a blue moon and a total lunar eclipse. "It's an astronomical trifecta," said Kelly Beatty, a senior editor at Sky and Telescope magazine. A blue moon refers to the second full moon in a month. Typically, a blue moon happens every two years and eight months. This full moon is also the third in a series of "supermoons," which happen when the moon is closest to Earth in its orbit. This point, called the perigee, makes the moon appear 14 percent larger and 30 percent brighter. During the eclipse, the moon will glide into Earth's shadow, gradually turning the white disk of light to orange or red. "That red light you see is sunlight that has skimmed and bent through Earth's atmosphere and continued on through space to the moon," said Alan MacRobert of Sky and Telescope magazine.

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The benefits of low-intensity physical activity, such as standing, walking or doing household chores, can be more health beneficial than once thought. According to a study from Karolinska Institutet published in the journal Clinical Epidemiology, replacing half an hour’s sedentariness a day with everyday activity reduces the risk of fatal cardiovascular disease by 24 per cent. Cardiovascular diseases are the primary cause of death in Sweden, and while it is known that moderate to intense physical activity reduces the risk of cardiovascular disease, the benefits of low-intensity activity have yet to be agreed upon. For the present study, the researchers analysed how different levels of physical activity in 1,200 people across Sweden affected the mortality rate due to cardiovascular disease (amongst other causes) 15 years later. Data were gathered from the ABC (Attitude, Behaviour and Change) study, in which the activity level of the participants is measured using motion trackers, and compared them with data on deaths and causes of death from Swedish registries.

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L’Istituto di neuroscienze del Cnr e l’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna hanno individuato una strategia terapeutica che prevede l’impiego di strumenti robotici e il ripristino della normale comunicazione dei due emisferi cerebrali. Lo studio pubblicato su eLife

Un nuovo approccio integrato per il recupero delle funzioni motorie lesionate da ictus attraverso la riabilitazione robotica e il ripristino di una normale comunicazione tra i due emisferi cerebrali: questi i risultati dello studio realizzato congiuntamente dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr) di Pisa e dall’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, pubblicati sulla rivista eLife, che aprono a nuove possibilità terapeutiche per trattare l’emiparesi dovuta a ischemia cerebrale.  La ricerca, coordinata da Matteo Caleo dell’In-Cnr e da Silvestro Micera della Scuola Superiore Sant’Anna, ha individuato una nuova strategia terapeutica capace di migliorare significativamente la funzione motoria dell’arto superiore colpito da paresi: il trattamento prevede un’inattivazione transitoria di una piccola porzione dell’emisfero sano, combinata con la riabilitazione fisica guidata da strumenti robotici, i quali a loro volta permettono un preciso controllo dell’esercizio svolto e la raccolta di dati su forze, velocità e traiettorie esercitate dal soggetto.

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Diagram of the neoantigen vaccine. Credit: 2018 BrightPath Biotherapeutics Co., Ltd.


The University of Tokyo entered an agreement for developing a personalized cancer vaccine using a novel method involving the body's immune response. The collaborative research agreement was concluded with the Kanagawa Cancer Center in Yokohama and BrightPath Biotherapeutics, a biopharmaceutical company based in Tokyo. Recent progress in cancer immunotherapy has led to remarkable advances in the development of treatments for cancer patients. They include such treatments as immune checkpoint inhibitors, making use of the body's immune response to recognize and attack cancer cells, and chimeric antigen receptor T-cell (CAR-T) therapy, employing the body's own immune cells that have been genetically altered to better target tumor cells. To realize more effective therapies, researchers are now focusing on personalized medicine, which offers optimal treatment based on individual patients' pathology and immune responses. Rapid progress in genome sequencing and analysis technologies in recent years is making it possible to comprehensively analyze cancer-specific genetic mutations that are unique to each patient.

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Il Tesoro di Antichità.

Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento

7 Dicembre 2017 - 22 Aprile 2018

Una mostra per celebrare gli anniversari della nascita e della morte del fondatore dell’archeologia moderna, Johann Joachim Winckelmann (1717-1768) “Vivo come un artista e come tale sono accolto nei luoghi dove ai giovani è permesso di studiare, come nel Campidoglio. Qui è il Tesoro delle antichità di Roma e qui ci si può trattenere in tutta libertà dalla mattina alla sera”. È il 7 dicembre del 1755 ed è con queste parole che Johann Joachim Winckelmann, giunto a Roma da appena tre settimane grazie a una borsa di studio conferita dal principe Elettore di Sassonia, descrive a un amico la sua prima visita al Museo Capitolino, il primo museo pubblico d’Europa, luogo in cui il vitale rapporto con l’Antico può essere coltivato in assoluta libertà, “von Morgen bis in den Abend” (dalla mattina alla sera). Nei tredici anni successivi, fino alla tragica morte avvenuta a Trieste l’8 giugno del 1768, Winckelmann, nato a Stendal il 9 dicembre del 1717 in una famiglia molto modesta, definisce i contenuti fondamentali del Neoclassicismo tardo-settecentesco e getta le basi teoriche dell’archeologia moderna, dando vita a un raffinato sistema di valutazione cronologica e stilistica delle opere antiche fondato sull’osservazione diretta dei manufatti e l’attenta lettura delle fonti letterarie. “Novello Colombo”, “scopritore di una terra a lungo presagita, menzionata e discussa, e lo si può ben dire, un tempo conosciuta e poi nuovamente perduta”. Così Johann Wolfgang Goethe esprime l’impatto rivoluzionario dell’opera di Winckelmann, e in particolare della Storia dell’Arte nell’Antichità pubblicata a Dresda nel 1764. La mostra “Il Tesoro di Antichità. Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento”, ai Musei Capitolini dal 7 dicembre 2017 al 22 aprile 2018, intende celebrare gli importanti anniversari winckelmanniani del 2017 (300 anni dalla nascita) e del 2018 (250 anni dalla morte) e si inserisce nel contesto delle manifestazioni europee coordinate dalla Winckelmann Gesellschaft di Stendal, dall’Istituto Archeologico Germanico di Roma e dai Musei Vaticani.

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