New study sheds light on how an autoimmune disorder may underlie male infertility

Lack of autoimmune regulator (AIRE) protein in the thymus can cause damage in reproductive organs and negatively impact male fertility, an experimental study suggests in The American Journal of Pathology
Investigators have found that the absence of autoimmune regulator (Aire) in mice results in fertility problems similar to those affecting men with autoimmune polyendocrine syndrome type I (APS-1). Aire-dependent central tolerance plays a critical role in maintaining male fertility by preventing autoimmune attack against multiple reproductive targets, they report in The American Journal of Pathology.
“Male factors account for a large portion of infertility in couples, and the mechanisms underlying male infertility are poorly understood,” explained lead investigator Margaret G. Petroff, PhD, a professor in the Department of Pathobiology and Diagnostic Investigation, College of Veterinary Medicine, Michigan State University, East Lansing, MI, USA. “This study is important because it represents a previously underexplored mechanism by which fertility can be impacted through autoimmune disease.”
Frumento duro: l'evoluzione raccontata da una piccola famiglia di geni responsabili dell'imbrunimento della farina

Gli enzimi polifenol-ossidasi (PPO), presenti in quasi tutte le specie vegetali, sono responsabili dell’imbrunimento enzimatico di molti prodotti alimentari. Per il frumento, l’imbrunimento delle farine è giudicato negativamente dai consumatori. Attualmente, infatti, sebbene la colorazione scura delle paste, dei pani e dei prodotti da forno sia accettata dai consumatori in quando derivati dall’utilizzo di sfarinati integrali e ricchi di fibre, per i prodotti raffinati, la colorazione scura è indicativa di un prodotto di scarsa qualità.
Utilizzando oltre 200 frumenti rappresentativi di specie selvatiche, di specie addomesticate (come il farro, il frumento turanico, polonico, turgido ed il frumento cartlico, detto anche persiano), di ecotipi locali e di varietà di frumento duro coltivate in Italia nell’ultimo secolo, i ricercatori dell'Istituto di bioscienze e biorisorse (Ibbr) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e del CREA, Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, hanno compreso che le PPO hanno avuto un ruolo nel processo evolutivo del frumento.
Uso dei farmaci in acquacoltura, occorre una maggiore tutela dell’ambiente e della salute umana

Occorrono adeguate misure di tutela dell’ambiente e della salute umana rispetto ai rischi legati all’uso dei farmaci in acquacoltura. È questa la direzione indicata all’Unione europea dal Gruppo di lavoro per la valutazione del rischio ambientale del Comitato per i medicinali per uso veterinario, organismo dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali. Per rispondere al crescente fabbisogno alimentare, la produzione di pesce d’allevamento è aumentata nel corso del tempo tanto da far ipotizzare che entro quest’anno supererà la produzione di pesce da cattura, rimasta invece costante. Nello Spazio economico europeo il rapporto è di uno a tre a favore del pescato e in questo contesto l’11,4% del pesce (soprattutto trote, spigole e orate) e dei crostacei è prodotto in impianto ubicati in Italia. In Europa, dunque, i numeri sono ancora contenuti, ma destinati a crescere. E, di conseguenza, è prevedibile un aumento dell’uso dei farmaci veterinari.
Degenerazione muscolare, la ricostruzione con stampa 3D, in casi di massiccia perdita di tessuto (90%), permette di ripristinare volume, struttura e funzionalità del muscolo in sole tre settimane

I ricercatori del Dipartimento di Biologia di “Tor Vergata” hanno lavorato alla creazione di sostituti muscolari artificiali per la ricostruzione di un muscolo, grazie all’applicazione di una nuova tecnologia di stampa 3D. Lo studio internazionale “Biofabricating murine and human myo-substitutes for rapid volumetric muscle loss restoration” è stato pubblicato dalla rivista internazionale EMBO Molecular Medicine. Con questa innovativa tecnologia sviluppata ad hoc è stato possibile forzare cellule staminali per formare fibre muscolari ordinate e parallele, replicare l’organizzazione tissutale del muscolo, ottenendo così un sostituto biologico pronto per essere impiantato, e rimpiazzare un muscolo mancante o danneggiato.
Un notevole passo avanti nel campo dell’ingegneria tissutale secondo i ricercatori. Il loro studio potrebbe avere una ricaduta nel trattamento di un'ampia gamma di sindromi e patologie che provocano degenerazione muscolare. Il Dipartimento di Biologia dell’Università Roma “Tor Vergata” ha collaborato a una ricerca internazionale che si sta occupando di come ricostruire attraverso la stampa 3D una vasta area di tessuto muscolare e come ripristinarne la funzionalità. Lo studio “Biofabricating murine and human myosubstitutes for rapid volumetric muscle loss restoration” è stato appena pubblicato dalla rivista internazionale EMBO Molecular Medicine.
Così il cancro sfrutta il caos cellulare per resistere alle terapie

Scoperta una delle cause della chemioresistenza da ricercatori IEO e Università Statale di Milano. Il lavoro, sostenuto anche da Fondazione AIRC, è pubblicato da Developmental Cell.
Un gruppo internazionale di ricercatori, coordinato da Stefano Santaguida dell’Istituto Europeo di Oncologia e dell’Università Statale di Milano, ha scoperto una causa finora sconosciuta della chemioresistenza, il meccanismo con cui la cellula tumorale riesce a costruire una barriera che blocca l’azione dei farmaci anticancro, rendendoli inefficaci.
All’origine del temuto fenomeno, rivela lo studio, ci può essere una nota anomalia cromosomica chiamata “aneuploidia”, ovvero una variazione nel numero di cromosomi, presente nella maggior parte dei tumori. I risultati della ricerca, sostenuta anche da Fondazione AIRC, sono stati appena pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Developmental Cell. “Il nostro lavoro dà un contributo fondamentale alla comprensione delle cause della chemioresistenza, un rischio che incombe anche sui farmaci anticancro più efficaci”, spiega Stefano Santaguida, Group Leader del Laboratorio di Integrità Genomica dello IEO e Professore di Biologia Molecolare all’Università degli Studi di Milano. “Abbiamo dimostrato che la cellula tumorale è capace di sfruttare la sua instabilità genetica per sopravvivere anche in condizioni di stress, quale l’attacco mortale di un farmaco chemioterapico.
Protecting coral reefs more effectively from climate change

Thermally tolerant corals have different mechanisms for responding to heat stress. This is the conclusion of a current study by an international team of researchers including the Konstanz biologist Professor Christian Voolstra that was published in Molecular Ecology. The team examined responses to heat stress in the smooth cauliflower coral (Stylophora pistillata) in the Red Sea by combining the Coral Bleaching Automated Stress System (CBASS) – a mobile rapid heat stress test – with molecular analyses, in order to identify different types of thermal tolerance. The procedure is to be used worldwide, and the respective results could help provide corals with more targeted protection from the effects of climate change.
Death of corals worldwide caused by warming oceans
As a result of climate change, corals all over the world are currently dying. Within just a few decades, the global coral population has dropped by half, and, due to their locally adapted thermal tolerance, many corals are poorly prepared to respond to further increases in ocean temperatures. Some corals, however, are more adept at managing heat stress than others.
In order to elucidate the factors that contribute to higher thermal tolerance in corals, Voolstra and his colleagues introduced a new mobile testing system last year – the Coral Bleaching Automated Stress System (CBASS). The system makes it possible to quickly identify corals that are particularly resilient. “This test procedure is a small revolution for me, because it allows researchers and conservationists alike to assess coral resilience anywhere on Earth and to find out how endangered each coral reef is, without the need for costly and sophisticated tech”, Voolstra described the CBASS system in a previous article.
La capacità riproduttiva degli alberi diminuisce con l'età

Uno studio internazionale realizzato con la partecipazione dell’Università Statale di Milano fornisce un importante contributo per comprendere la vita degli alberi e gestire i programmi di rigenerazione delle foreste. La ricerca è stata appena pubblicata su PNAS.
La fecondità degli alberi non cresce di pari passo con la loro crescita di dimensione, ma raggiunge un picco quando gli alberi hanno raggiunto una dimensione intermedia, per poi decrescere: è la conclusione a cui giunge uno studio coordinato dalla Duke University, con la partecipazione dell’Università Statale di Milano e dell’Università di Torino, condotto su 585.670 singoli alberi appartenenti a quasi 600 specie, in tutto il mondo.
La ricerca, a cui hanno partecipato 59 ricercatori provenienti da Cile, Italia, Canada, Polonia, Francia, Spagna, Svizzera, Giappone, Slovenia, Germania, Panama, Porto Rico e Stati Uniti, tra cui Giorgio Vacchiano, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia della Statale e co-autore della ricerca, è stato pubblicato su PNAS (Proceedings of National Academy of Sciences) e fornisce un importante contributo per prevenire cali di fecondità nella produzione di frutti e semi, vitali per molti animali e per la rigenerazione delle foreste.
Greenpeace: «Temperature in aumento in città asiatiche come Tokyo, Pechino, Seoul». Record di caldo anche alle Olimpiadi.
Un’analisi realizzata da Greenpeace East Asia rivela come il raggiungimento di temperature torride stia diventando molto più frequente nelle città dell’Asia orientale. I ricercatori hanno analizzato i dati sulle temperature di 57 città tra Cina continentale, Corea e Giappone, rilevando come il caldo arrivi in anticipo durante l’anno in ormai più dell’80% delle città.
«Nelle ultime due settimane abbiamo visto diversi atleti olimpici collassare a causa di colpi di calore. All’inizio di quest’estate, le temperature estreme nel Guangdong, in Cina, hanno costretto le fabbriche a chiudere, e in Corea la morte di centinaia di migliaia di capi di bestiame è stata attribuita alle ondate di caldo. Questi episodi di calore estremo sono coerenti con il cambiamento del clima della regione e rischiano di diventare sempre più frequenti se i governi non decideranno di passare dagli inquinanti combustibili fossili a fonti di energia pulite, come eolico e solare», dichiara Mikyoung Kim, responsabile per Greenpeace East Asia dell’emergenza clima in Asia orientale.
Covid: realizzati in Italia i primi due trapianti al mondo da donatori positivi a riceventi negativi, nessuna infezione

Sono stati realizzati in Italia i primi due trapianti al mondo da donatori deceduti positivi al Sars-Cov-2 su riceventi negativi e privi di anticorpi. In entrambi i casi i pazienti hanno ricevuto un nuovo cuore e nessuno dei due ha contratto il Covid-19 dopo il trapianto.
Il primo intervento è stato eseguito a fine aprile scorso al Policlinico Sant’Orsola di Bologna su un uomo di 64 anni, mentre il secondo è stato realizzato a metà maggio all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma su un ragazzo di 15 anni. I due riceventi, affetti da cardiopatie severe, erano in lista d’attesa urgente nazionale e hanno ottenuto l’organo grazie a una deroga concessa dal Centro nazionale trapianti ai due ospedali rispetto al programma sperimentale del Cnt: il protocollo attualmente in vigore, infatti, consente di effettuare trapianti di organi salvavita provenienti da donatori risultati positivi al coronavirus e deceduti per altre cause, ma solo su riceventi positivi al momento del trapianto o già immunizzati per malattia pregressa o per vaccinazione.
Parkinson: identificate alterazioni delle strutture cerebrali associate al peggioramento della malattia

Su Movement Disorders, uno studio internazionale del consorzio ENIGMA, a cui partecipa l’Università Statale di Milano.
Non è ancora chiaro quali siano le anomalie delle struttura cerebrale nel corso della malattia di Parkinson. Attraverso uno studio multicentrico svolto a livello mondiale e metodi di analisi armonizzati, i ricercatori dell’Università Statale di Milano hanno cercato di comprendere i profili patologici specifici degli stadi clinici della malattia sulla base di dati di neuroimaging in vivo.
Sono stati analizzati i dati di risonanze magnetiche encefaliche e i dati clinici di 2.357 soggetti affetti da malattia di Parkinson e di 1.182 controlli raccolti in 19 centri.
In particolare, è stato analizzato lo spessore corticale, la superficie dell'area corticale e i volumi delle strutture sottocorticali usando modelli mixed-effects in pazienti raggruppati secondo gravità clinica (scala di Hoehn e Yahr) e comparati con i controlli incrociati per età e sesso. All'interno del campione di pazienti, è stata realizzata anche una valutazione cognitiva, utilizzando il Montreal Cognitive Assessment score.
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