中大研發演算法 助治療聽障兒童

黃俊文、馮剛毅均有份參與研究論文
本報港聞部報道】香港中文大學大腦與認知研究所,與美國芝加哥羅伯特.H.盧裡兒童醫院(Ann & Robert H. Lurie Children's Hospital of Chicago)的研究人員,最近研發出一種機器學習演算法,能夠透過腦掃瞄預測聽障兒童植入人工耳蝸後腦部聽覺區的變化,從而推算該兒童的語言能力。這項研究有助醫生為聽障兒童度身訂造治療方案。
聽覺和口語發展取決於耳朵和大腦。患有早期聽力障礙的兒童,由於大腦聽覺區缺乏充足的刺激,導致非典型腦部發育,影響學習口語的能力。雖然過去數十年的研究指出,於早期植入人工耳蝸有助聽障兒童恢復部分口語能力,但仍無法追上聽力正常的同齡兒童,影響他們日後學業、社交生活以及成年後的就業機會。及早介入能夠協助聽障兒童發展口語。 研究論文通訊作者、認知神經科學專家、中大語言學及現代語言學系教授、何鴻燊認知神經科學講座教授兼大腦與認知研究所所長黃俊文指出:「能夠預測語言發展的重要性,在於臨床醫生和教育工作者可以及早介入治療,幫助兒童更有效地學習語言。」
ナノグラフェンをジッパーのようにきれいに作ることに成功 ~ベンゼン環を精密につなぎ合わせる新しい触媒反応~raphene nanoribbon synthesis ~

JST戦略的創造研究推進事業において、ERATO 伊丹分子ナノカーボンプロジェクトの伊丹 健一郎 研究総括(名古屋大学 トランスフォーマティブ生命分子研究所(WPI-ITbM) 拠点長/教授)、村上 慧 連携研究者(名古屋大学 トランスフォーマティブ生命分子研究所 特任准教授)、古賀 義人 大学院生(名古屋大学 大学院理学研究科)らは、まるでジッパーのようにベンゼン環をつなぐ新戦略によって、グラフェンの部分構造であるナノグラフェンの精密かつ簡便な合成法を開発しました。
炭素原子だけでできたシート状の物質であるナノグラフェンは、ベンゼン環が多数連結した構造をしています。優れた電気的性質を示すため、多くの電子機器に応用されるなど、次世代材料として注目されています。しかし、ベンゼン環を自在につなぎ合わせることは容易ではなく、構造が精密に制御されたナノグラフェンの合成は困難でした。
本手法の鍵は、ジッパーの留め具部分となる環構造(トリフェニレン注1)構造)の構築を可能にするパラジウム触媒を用いた新反応です。初めに直線ワイヤーのようにベンゼン環が連結した分子であるフェニレン注2)同士をパラジウム触媒で環構造を作りながらつなぎ、剛直なトリフェニレン構造へと導きます。続く反応によって、ジッパーを閉じるように、フェニレンのベンゼン環がつなぎ合わさり、ナノグラフェンへ効率的に変換できます。
本研究成果は、単一構造のナノグラフェンの短工程合成の実現や新しい機能性材料の開発に道を拓く画期的な成果です。
本研究成果は、2018年1月25日(米国東部時間)に米国科学誌「Science」のオンライン速報版で公開されました。
Valvola cardiaca biologica impiantata al Gemelli su una donna di 70 anni:è il primo caso in Italia

Impiantare una nuova valvola cardiaca in una donna anziana, affetta da una grave cardiopatia: un intervento che solo poco tempo fa sarebbe stato impossibile e che invece è stato portato a termine con pieno successo al Gemelli grazie alla grande professionalità medica con il supporto della tecnologia protesica, della chirurgia mininvasiva e delle eccezionali strutture di cui dispone il Policlinico. Si è trattato del primo impianto italiano con procedura mininvasiva della nuova valvola biologica Avalus™ di Medtronic. L’intervento è stato condotto dal cardiochirurgo Massimo Massetti, direttore dell’Area cardiovascolare del Policlinico A. Gemelli e professore ordinario di Cardiochirurgia all’Università Cattolica su una paziente settantenne affetta da stenosi valvolare aortica. È una patologia isolata, di carattere senile degenerativo, molto comune nei Paesi occidentali e una delle più frequenti in Italia: la fascia di età a rischio di stenosi valvolare aortica è quella superiore ai 65 anni. Se non adeguatamente trattata, la malattia è causa di morte nel 50% degli individui a distanza di 3 anni dall’inizio dei sintomi. Provoca calcificazioni estese che costituiscono un ostacolo alla normale fuoriuscita del sangue dal cuore, portando il ventricolo sinistro ad aumentare la propria pressione di spinta. Come conseguenza diretta si ha un’ipertrofia (ingrossamento) del muscolo cardiaco. Se il restringimento della valvola è lieve, si manifesta con un soffio al cuore. Quando la stenosi è severa - cioè in fase avanzata - il soggetto accusa fame d’aria (dispnea), dolore al petto (angina pectoris) e sincope (svenimento improvviso).
La meccanica delle cellule ‘marca’ l’insorgere di malattie

L’elasticità cellulare e dei tessuti è un prezioso ‘bio-marker’ per la diagnosi di diverse patologie, per esempio le cellule tumorali sono più soffici. Ricercatori di Istituti Cnr hanno sperimentato una innovativa tecnica spettroscopica che permette di sondare in maniera non invasiva questi aspetti. Lo studio è pubblicato su ‘Light: Science & Applications’
Ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto officina dei materiali (Iom-Cnr) di Perugia e Istituto di biofisica (Ibf-Cnr) di Trento, in collaborazione con colleghi dell’Università di Perugia, hanno messo a punto uno spettrometro innovativo che, sfruttando l’interazione della luce con la materia, misura simultaneamente e senza necessità di contatto le proprietà meccaniche e chimiche di cellule viventi e tessuti, con risoluzione spaziale sub-micrometrica. La tecnica sperimentale e non invasiva promette importanti applicazioni nel settore biomedico. “Sappiamo che le cellule hanno proprietà e forme diverse a seconda della loro funzione e del loro stato, e che modifiche nell’elasticità cellulare o dei tessuti biologici in generale sono causa o indicatori di diverse patologie”, afferma Silvia Caponi (Iom-Cnr), ricercatrice che ha coordinato lo studio pubblicato oggi su Light: Science & Applications. “Ad esempio, le coronarie indurite generano problemi cardiaci, l’indebolimento delle ossa causa complicazioni ortopediche, modifiche elastiche nel tessuto corneale generano patologie oculari. Oggi, grazie a questa tecnica saremo in grado di individuare precocemente i segnali meccanici cellulari che indicano l’insorgere di possibili disturbi”.
Un campo di camini nel fondale dell’Isola di Panarea

Rilevamento multibeam del campo di camini idrotermali denominato 'Smoking Land'
Individuato, intorno all’Isola di Panarea, un sito idrotermale con oltre 200 camini vulcanici. A scoprirlo, un team di ricercatori del Cnr, Ispra e Ingv, in collaborazione con Marina Militare e Università di Messina e di Genova. Lo studio è stato pubblicato su Plos One
Si chiama smoking land, il sito idrotermale, con oltre 200 camini vulcanici, scoperto nel fondale marino tra l’isola vulcanica di Panarea e l’isolotto di Basiluzzo, nell’arcipelago eoliano, da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Ismar-Cnr), Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), in collaborazione con la Marina Militare, Università di Messina e di Genova e l’Istituto per l’ambiente marino costiero (Iamc-Cnr). Lo studio, dal titolo Exceptional discovery of a shallow-water hydrothermal site in the SW area of Basiluzzo islet (Aeolian Archipelago, South Tyrrhenian Sea): an environment to preserve), e pubblicato su Plos One, fornisce nuove e importanti informazioni sulle caratteristiche minero-geochimiche e biologiche dei sistemi idrotermali superficiali del mar Mediterraneo.
“Lo Smoking Land”, afferma Federico Spagnoli, ricercatore Ismar-Cnr, “è costituito da decine di strutture a forma di cono, composte soprattutto da ossidi di ferro, che presentano un’altezza variabile da 1 a 4 m e una base con diametro medio di circa 3.8 m. Alcune di queste bocche emettono fluidi acidi, ricchi di gas, in prevalenza di anidride carbonica”. Una struttura così estesa e complessa non trova eguali in Mediterraneo ma solo in alcune aree oceaniche.
Vulvodinia, dolore e sessualita': quando la coppia e' a rischio

Evolutionary biology: Sponges can economize on oxygen use

Sponges lack a signaling pathway that responds to low intracellular oxygen levels in more complex animals. Do they use a different mechanism for this purpose or did their earliest ancestors evolve at a time when less oxygen was available? Gert Wörheide holds the Chair of Paleontology and Geobiology at the Department of Earth and Environmental Sciences at Ludwig-Maximilians-Universitaet (LMU) in Munich, and his research focuses on the early evolution of animals, which happened more than 650 million years ago. He and his colleagues recently demonstrated that the sponges (Porifera), and not the comb jellies (Ctenophora) as some believe, most likely are the sister group to all other animal phyla. In other words, modern sponges are derived from the lineage that first diverged from the last common ancestor of all animals, while all other animal groups emerged from the other branch of the family tree. In their latest study, carried out in collaboration with Professor Donald Canfield’s group at the University of Southern Denmark in Odense, Wörheide and his team have now shown that sponges can make do with far less oxygen than most other animals. Moreover, the new work, which appears in the international leading life and biomedical sciences journal eLife, reveals that sponges lack the specific biochemical signaling pathway that other animals use to sense the level of the gas present in their cells and tissues.
Parte il progetto di ricerca “La rabbia che non si vede” per rilevare indicatori precoci di aggressività nei minori

Presentato oggi presso la Hall del Policlinico lo studio biennale del Centro Pediatrico Interdipardimentale per la Psicopatologia da Web del Policlinico Gemelli, in collaborazione con la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) di Roma e il sostegno incondizionato di Comunità Incontro Onlus.
Rilevare indicatori precoci di rischio sulle nuove psicopatologie emergenti in età infantile e in adolescenza, attraverso la somministrazione di test che misurano l’aggressività nei minori. In sintesi è questo l’obiettivo del progetto di ricerca “La rabbia che non si vede” promosso dal Centro Pediatrico Interdipartimentale per la Psicopatologia da Web della Fondazione Policlinico universitario A. Gemelli, presentato oggi, mercoledì 7 febbraio, nel corso del convegno “Prevenire la psicopatologia in età infantile” presso la hall del Policlinico. Dalle risposte ai questionari, differenziati per cinque fasce di età, emergeranno diversi gradi di rischio - basso, intermedio o alto - di sviluppare psicopatologie quali ritiro sociale con abbandono della scuola, cyberbullismo, dipendenze comportamentali e tossicodipendenze.
Nuovo Report sulla pesca segnala possibili rischi import illegale

Per la prima volta in un Rapporto pubblicato da EJF (Environmental Justice Foundation), Oceana, Pew e WWF viene analizzato il flusso di importazioni dei prodotti ittici nei paesi UE dal 2010, data in cui è entrato in vigore il Regolamento INN (contro la pesca illegale non dichiarata e non regolamentata). In questi 7 anni 25 sono i paesi che hanno ricevuto dalla Commissione UE un “cartellino giallo” per non aver intrapreso azioni tese a contrastare la pesca INN, in linea con gli standard internazionali, mentre per 3 di questi permane una situazione di “cartellino rosso” (qui l'elenco completo dei paesi sotto osservazione). Dal 2010 una serie di paesi hanno ricevuto degli avvertimenti - i cosiddetti cartellini gialli – per non aver apportato i miglioramenti richiesti nella gestione delle risorse ittiche. La maggior parte di questi ha però adottato delle riforme radicali, in seguito alle quali i cartellini gialli sono stati ritirati. Altri paesi invece, sono risultati completamente inadempienti e hanno ricevuto un cartellino rosso accompagnato dalle relative sanzioni, quali il divieto di importare prodotti ittici nell’UE. Il WWF ricorda che la pesca illegale e non regolamentata è una piaga che affligge molte aree: metodi non selettivi o distruttivi, pesca eccessiva, hanno effetti nefasti non solo sulla biodiversità ma anche sul benessere e lo sviluppo delle popolazioni locali, alimentando ulteriormente povertà e spinta alle migrazioni.
Ebola virus exploits host enzyme for efficient entry to target cells

The ebolavirus-like particle generated to investigate the mechanisms of Ebola virus entry. (Nanbo A. et al., PLoS Pathogens, January 16, 2018)
Researchers have identified a key process that enables the Ebola virus to infect host cells, providing a novel target for developing antiviral drugs. The deadly Ebola virus incorporates a cellular enzyme into its virus particles, facilitating the infection to the target cells, according to new research published in the journal PLOS Pathogens. When this enzyme Xkr8 is activated, it flips a phospholipid called phosphatidylserine (PS) from the inner layer of the Ebola virus’ membrane (envelope) to the outer layer. The exposed PS facilitates entry of the virus. The researchers at Hokkaido University and The University of Tokyo generated ebolavirus-like particles by expressing viral proteins in cultured mammalian cells to investigate mechanisms by which Ebola virus enters target cells. When the researchers disabled or blocked the activation of Xkr8, the exposure of PS on the surface of the virus particles was reduced. First appearing in Sudan and the Democratic Republic of Congo in 1976, Ebola has instilled fear wherever infections have emerged due to its high fatality rate ranging from 25% to 90%. Most recently, west Africa experienced a record-breaking outbreak in 2014-2016. The virus spreads via the bodily fluids of infected animals and humans. Currently, there are no approved drugs for treating Ebola. Scientists are beginning to unravel how the virus works, which is critical for developing effective treatments.
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