Crescita economica e nuovi casi di tumori crescono di pari passo, a mostrarlo è una ricerca condotta all’Università di Pisa su 122 Paesi nel mondo, Italia compresa. Lo studio firmato da Tommaso Luzzati, Angela Parenti e Tommaso Rughi del dipartimento di Economia e Management è stato pubblicato sulla rivista “Ecological Economics” e, oltre a rilevare il fenomeno, cerca anche di analizzare le cause della cosiddetta “epidemia di cancro” che colpisce moltissimi paesi, soprattutto sviluppati. Per farlo i tre economisti sono partiti dai dati provenienti dal database Globocan, un progetto dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità. L’analisi ha quindi riguardato 122 paesi, ovvero circa il 90% della popolazione mondiale, e le otto tipologie di tumori più diffuse (polmone, seno, colon-retto, prostata, stomaco, fegato, cervice uterina, esofago).
“Secondo un’idea abbastanza diffusa – spiega Tommaso Luzzati - l’aumento dei casi di tumore nei paesi più ricchi sarebbe una “buona notizia” perché si legherebbe sia ad una migliore capacità di diagnosi e, quindi efficienza dei sistemi sanitari, sia all’allungamento della vita che “consentirebbe” alle persone di ammalarsi di cancro anziché morire prima per altre cause”.
Lo scopo principale della ricerca è stato quindi quello di valutare fino a che punto questa idea sia fondata.
Queen’s University announces novel drug delivery system with potential to reduce rates of HIV

Professor Ryan Donnelly
Queen’s University Belfast is playing a central role in an international consortium that hasannounced the development of a patch delivery system which will lower the chances of infection for those at very high risk of HIV. HIV pre-exposure prophylaxis (or PrEP) is when people at very high risk for HIV take HIV medicines daily to lower their chances of getting infected. PrEP can stop HIV from taking hold and spreading throughout the body. Queen’s, along with their collaborators, PATH, ViiV Healthcare, the Population Council and LTS Lohmann Therapie-Systeme AG will combine their complementary expertise to develop a novel microarray patch for HIV PrEP in preparation for future clinical trials. The consortium have been granted over $10 million by USAID for their research. USAID is the lead U.S. Government agency that provides global leadership; supports country-led efforts; and applies science, technology and innovation to support the implementation of cost-effective, sustainable and appropriately integrated HIV/AIDS interventions at scale to achieve HIV/AIDS epidemic control.
The collaborators will work with women and healthcare workers in Kenya, South Africa and Uganda to design a microarray patch product that meets their needs. Microarray patches are a discreet, easy-to-use technology that contains tiny projections that painlessly penetrate the top layer of skin to deliver a drug. The novel high-dose patches to be developed here have been pioneered at Queen’s. The projections themselves contain large amounts of HIV medications in the form of microscopic solid particles. When the projections dissolve in skin, the tiny particles release the medication over weeks and months.
Più le società sono ricche maggiore è l’incidenza dei tumori
Una ricerca dell’Università di Pisa pubblicata sulla rivista Ecological Economics ha analizzato il collegamento tra Prodotto interno lordo e aumento dei casi di tumore in 122 Paesi del mondo
NIH releases first dataset from unprecedented study of adolescent brain development
More than 7,500 children recruited for study to date; data available for first 4,500

The National Institutes of Health Tuesday released to the scientific community an unparalleled dataset from the Adolescent Brain Cognitive Development (ABCD) study. To date, more than 7,500 youth and their families have been recruited for the study, well over half the participant goal. Approximately 30 terabytes of data (about three times the size of the Library of Congress collection), obtained from the first 4,500 participants, will be available to scientists worldwide to conduct research on the many factors that influence brain, cognitive, social, and emotional development. The ABCD study(link is external) is the largest long-term study of brain development and child health in the United States.
This interim release provides high-quality baseline data on a large sample of 9-and-10-year-old children, including basic participant demographics, assessments of physical and mental health, substance use, culture and environment, neurocognition, tabulated structural and functional neuroimaging data, and minimally processed brain images, as well as biological data such as pubertal hormone analyses. The data will be made available through the National Institute of Mental Health (NIMH) Data Archive, which can be accessed by researchers who obtain a free NIMH Data Archive account. All personally identifiable information is removed from the data to ensure participant confidentiality and anonymity.
Modello matematico fa luce su cause del diabete
Sebbene nella letteratura scientifica siano presenti studi in vivo, nonche' ricerche in vitro sul difetto di secrezione insulinica, e' ancora in buona parte sconosciuta la dinamica dei processi responsabili del difetto beta-cellulare che caratterizza questa malattia. Una fondamentale difficolta' di queste ricerche e' infatti l'impossibilita' di adottare in vivo, nell'uomo, le tecniche d'indagine usate in laboratorio. Grazie a uno studio, coordinato dall'Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr) di Padova in collaborazione con l'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa e le universita' di Pisa e di Pittsburgh (Usa), e' stato possibile confrontare i risultati ottenuti in vitro con quelli su pazienti diabetici ed avere conferma dei meccanismi responsabili del difetto di secrezione insulinica, fondamentale nello sviluppo del diabete di tipo 2, la forma piu' comune che interessa il 90% dei casi e che si sviluppa prevalentemente a partire dai 40 anni di eta'. I risultati sono stati pubblicati su 'Diabetes'.
Caccia aperta al satellite cinese Tiangong-1
Da ormai un anno il laboratorio spaziale Tiangong-1, che fa parte del progetto di Stazione spaziale cinese, è stato dichiarato fuori controllo. Si tratta di un modulo orbitante di notevoli dimensioni, con una larghezza di 16 metri e una massa complessiva di oltre 8 tonnellate. Inizialmente previsto per la seconda metà del 2017, il rientro in atmosfera è ormai confermato per i primi mesi del 2018 e si fa sempre più fervente il lavoro della comunità scientifica per individuare il punto di caduta della pioggia di detriti che potrebbe derivarne. Finora è stato accertato che le parti che sopravviveranno al calore del rientro in atmosfera impatteranno la superficie terrestre in una zona inclusa fra il 43° parallelo nord e il 43° parallelo sud, un’area comprendente anche parte dell'Italia, da Firenze in giù.
Arriva il decreto sulle specie aliene
Dal prossimo 14 febbraio entrerà in vigore il decreto che recepisce anche in Italia il Regolamento europeo per prevenire e gestire l’introduzione delle specie esotiche considerate particolarmente invasive dall’Unione Europea.
Le specie esotiche, talvolta chiamate “aliene”, sono piante, animali e altri organismi introdotti dall'uomo, accidentalmente o volontariamente, al di fuori della loro area di origine. Attualmente, si stima che siano ben 12.000 le specie ‘aliene’ introdotte in Europa, di cui più di 3.000 solo in Italia, con un incremento vertiginoso (+96%) negli ultimi 30 anni.
Purtroppo una parte di queste specie aliene causa gravi danni alla natura e ai servizi ecosistemici con conseguenze ecologiche ed economiche notevoli. Le specie aliene invasive rappresentano la seconda principale minaccia alla biodiversità globale che ha contribuito in modo determinate al 54% delle estinzioni delle specie animali conosciute, tramite predazione su specie locali (autoctone) o competizione per le stesse risorse. Alcune di esse possono causare serie danni alla salute umana, essendo vettori di malattie (come la zanzara tigre, possibile portatrice di dengue, zika e chikungunya) e all’economia, con danni stimati in miliardi di euro per la solo UE, in primis ad agricoltura, foreste e talvolta infrastrutture.
Italia tra prime destinazioni per 'turismo medicale'

Il saldo per ora e' ancora negativo, con circa 200mila italiani che vanno oltre confine cercando, prevalentemente, prestazioni meno care in chirurgia dentale, estetica e ricostitutiva, trapianto dei capelli. Solo 5mila gli stranieri arrivati in Italia (principalmente da Paesi Arabi, Russia, Svizzera, Balcani) spinti pero' dalla ricerca di trattamenti ad alto tasso di specializzazione in neurologia, cardiochirurgia, oncologia, chirurgia bariatrica e ortopedia. Questo si riflette sulla spesa media che oscilla tra i 20 e i 70 mila euro, senza calcolare le spese generate dal corollario turistico.
Intolleranze alimentari, arriva il decalogo della Fnomceo

Diabete: un modello matematico fa luce sulle cause della malattia

Investigati i meccanismi responsabili del difetto di secrezione insulinica nei pazienti diabetici. Lo studio, coordinato dall’Istituto di neuroscienze del Cnr di Padova, migliora la comprensione di questa malattia integrando studi in vitro e in vivo e superando i limiti degli approcci puramente sperimentali. I risultati sono stati pubblicati su ‘Diabetes’
Il diabete è una malattia metabolica caratterizzata da aumentati livelli di glucosio nel sangue, che costituiscono un importante fattore di rischio per complicanze cardiovascolari, renali e retiniche. Due principali fattori concorrono a produrre gli elevati livelli di glucosio: la diminuita capacità di azione dell’insulina e un difetto delle cellule del pancreas (le beta-cellule) che secernono insufficienti quantità di insulina (o ‘di questo ormone’). Sebbene nella letteratura scientifica siano presenti studi in vivo, nonché ricerche in vitro sul difetto di secrezione insulinica, è ancora in buona parte sconosciuta la dinamica dei processi responsabili del difetto beta-cellulare che caratterizza questa malattia. Una fondamentale difficoltà di queste ricerche è infatti l’impossibilità di adottare in vivo, nell’uomo, le tecniche d’indagine usate in laboratorio.
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