Etna: ecco come il magma arriva in superficie
Team internazionale di ricerca svela dettagli cruciali sulla struttura interna del vulcano Etna.
Una tecnica avanzata di tomografia sismica anisotropa, ovvero che considera la variabilità della velocità delle onde sismiche in base alla direzione di propagazione, ha permesso di ottenere informazioni senza precedenti sulla struttura della crosta terrestre nella regione etnea e sull'interazione tra tettonica e vulcanismo, evidenziando le possibili vie attraverso le quali il magma si “fa strada” verso la superficie. Questo è il risultato dello studio Crustal Structure of Etna Volcano (Italy) From P-Wave Anisotropic Tomography condotto da un team di ricercatori guidato dall’Università degli Studi di Padova, in collaborazione con l’Osservatorio Etneo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OE) e con l’Università di Leeds (UK), recentemente pubblicato sulla rivista scientifica «Geophysical Research Letters».
«Rispetto ai precedenti studi tomografici condotti nell’area etnea, questa ricerca si distingue per l’utilizzo pionieristico, in ambiente vulcanico, di tecniche di tomografia anisotropa» spiega Rosalia Lo Bue, prima autrice dello studio, condotto nel ruolo di assegnista all’Università di Padova, e oggi assegnista di ricerca presso l’Osservatorio Etneo dell’INGV. «La tomografia sismica funziona in maniera analoga alla tomografia medica ma utilizza onde sismiche per esplorare l’interno della Terra. Tradizionalmente, la tomografia sismica impiega un approccio isotropo, che non considera la variabilità della velocità delle onde sismiche in base alla direzione di propagazione» dichiara Elisabetta Giampiccolo, ricercatrice dell’INGV-OE.
Covid 19 e invecchiamento biologico
Pubblicato su «Journal of Molecular Sciences» lo studio dell’Università di Padova che esplora il ruolo dell'infiammazione e dello stress ossidativo, fenomeni caratteristici del COVID-19, nell'accelerazione dell'invecchiamento biologico Il team interdisciplinare Medicina del Lavoro dell'Azienda Ospedale - Università di Padova ha recentemente pubblicato su «Journal of Molecular Sciences» lo studio dal titolo “Revealing the Hidden Impacts: Insights into Biological Aging and Long-Term Effects in Pauci - and Asymptomatic COVID-19 Healthcare Workers” che esplora il ruolo dell'infiammazione e dello stress ossidativo, caratteristiche del COVID-19, nell'accelerazione dell'invecchiamento biologico come conseguenze a lungo termine dell’infezione anche in forma poco o per nulla sintomatica. La ricerca, guidata dalla professoressa Sofia Pavanello del Dipartimento di Scienze Cardio - Toraco - Vascolari e Sanità Pubblica dell'Università di Padova, è stata effettuata su 76 operatori sanitari dell’azienda ospedaliera contagiati nella prima ondata e poco o per nulla sintomatici al COVID19.
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