Credo che l’amico Pierangelo possa avere diversi motivi di soddisfazione, ora che l’opera da lui promossa è compiuta. Non c’erano tèsi da dimostrare, così come non c’erano sconvolgenti novità da scovare e portare in luce. Ma c’era da far toccare con mano a un pubblico di lettori interessati ed esigenti come si presentassero, liberi da sbadate alterazioni, i testi originali delle otto costituzioni giacobine d’Italia: le riproduzioni fotografiche, la cui ricerca e la cui lettura hanno pure dato problemi, rispondono a quel loro interesse, a quella loro esigenza. E c’era da saggiare, nell’esame lessicale di quei testi, quali legami stringessero i giacobini d’Italia per un verso alle memorie e alle idealità dell’antica Roma, per un altro al modello vicino delle innovazioni venute di Francia: il glossario lascia al lettore le risposte, dopo averlo guidato con mano leggera a lèggere tra le righe. Gli Indici lessicali del diritto hanno mostrato finora una consapevole continuità nella loro fedeltà totale al linguaggio delle fonti e nell’accoglimento ben ragionato dei dati offerti dall’elaborazione elettronica. Sarebbe augurabile, è augurabile senz’altro che l’esempio dato da questo volume con un glossario a ragion veduta selettivo, fondato sempre sull’esatta lettura di fonti genuine e aperto a un confronto con fonti d’altro genere storiche e letterarie, venga continuato, approfondito e fatto fruttare in servizio degli studi lessicali sul nostro diritto. L’impresa del vocabolario giuridico italiano, che l’Istituto per la documentazione giuridica assunse come suo primo cómpito all’atto della sua costituzione nel 1968, e i cui ricchi archivi lessicali sono ereditati e tenuti disponibili dall’Istituto di teoria e tecniche dell’informazione giuridica, non apparirebbe più come un’utopia, quale può esser sembrata in certi momenti, ma come un impegno morale e civile da rispettare.
Prof. Piero Fiorelli / Giugno 2009
Gli ordinamenti costituzionali nati dalla rivoluzione italiana della fine del Settecento, pur avendo avuto vita assai breve, rappresentarono l'inizio di una tradizione costituzionale italiana e il primo documento di realizzazione di quella esigenza statutaria che formerà uno dei motivi costanti della nostra storia ottocentesca e uno dei punti di contatto tra le vicende del liberalismo italiano e quelle più ampie del liberalismo europeo, con le quali le prime ebbero sovente in comune l'esperienza giuridica. L’influenza della corrente illuminista sui costituenti giacobini aveva dato luogo inoltre a una rivalorizzazione e idealizzazione della cultura antica greca e romana con particolare riguardo alle istituzioni della Roma repubblicana, mai dimenticate dai giuristi, che ora, anche sulla spinta dei rivoluzionari francesi e degli scritti di Montesquieu e Rousseau, avrebbero visto in esse il modello dei valori democratici e della libertà del popolo. Gli sconvolgimenti socio-culturali del secolo si riflessero anche in campo linguistico: in tutta Europa si assisté, insieme all’apparire di forme di vita politica moderna, alla nascita di un nuovo linguaggio politico. Anche la nostra lingua uscì dall’isolamento e, in particolare, il lessico giuridico si arricchì di termini derivati da una parte dall’influenza costituzionale francese, presa a esempio dai giacobini italiani, e dall’altra dal tradurre in pratica il neoclassicismo illuminista, da cui i giacobini ritagliarono e selezionarono ciò che vi era di esemplare per i loro ideali etico-politici. Il triennio giacobino (1796-1799) fece sì che la lingua diventasse strumento della politica, ma anche elemento culturale unificante in un quadro nazionale frammentario e arretrato. Tutto questo, collegato alle realtà locali e all'influenza rivoluzionaria nonché alle imposizioni francesi, determinò un condizionamento anche nell'assimilazione di termini giuridici nuovi, che, come le carte costituzionali precorsero una forma nuova di diritto pubblico, così entrarono e continuano tuttora a far parte del patrimonio della nostra lingua giuridica. Si è ritenuto opportuno allegare al volume a stampa un CD-Rom. Esso permette di fare interrogazioni mirate sulle costituzioni, di risalire dai termini del Glossario ai contesti relativi oltre a visualizzare le immagini digitali degli testi originali delle otto costituzioni, conservati in varie biblioteche.
Paola Mariani Biagini / Gennaio 2010
a cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione dell’ITTIG CNR
Biblioteca ITTIG – CNR
Ezio Gensini
14 gennaio 2010