Avendo visitato questo bel museo della Grande Mela, probabilmente il contesto faceva parte dell’esposizione stessa che qui si presenta fin troppo didascalica e poco evocativa. La parte testuale è predominante mentre la parte di immagini ci è apparsa troppo ridotta rispetto a quella varietà di mondo che a Darwin aveva fornito le prove di un evoluzionismo che, già pensato, non aveva però trovato conforto nello studio degli esseri viventi, uno studio che rese celebre Charles Darwin appunto.
Una esposizione sulla sua vita (c’è anche la ricostruzione del suo studio, come molte testimonianze dei suoi appunti e scritti) e sulle varie fasi della stessa, che però si sofferma poco su quella parte di vita che gli è appartenuta, cioè quel mondo esterno e fantastico che ha meticolosamente osservato in un viaggio durato cinque anni e che qui viene un po’ “troppo” condensato. La “meraviglia” della sua osservazione, il suo senso di “meraviglia” di fronte alla “meraviglia” di un “creato” che seppur “creato” nella sua scintilla iniziale aveva trovato nell’evoluzione il modo di vivere in sintonia con le trasformazioni del pianeta. In questo senso l’esposizione sembra non avere l’intenzione di dedicarsi ai bambini più piccoli e questo rappresenta per noi un limite. Cionodimeno la parte “testuale” e, seppur limitata, l’allestita parte visiva, permettono al visitatore di conoscere la figura di questo uomo nel suo contesto generale e il suo percorso culturale e scientifico.
Darwin 1809 - 2009
A cura di Niles Eldredge, Ian Tattersall e Telmo Pievani
12 febbraio - 3 maggio 2009
€ 12.50 per due mostre. 10€ ridotti
http://www.palazzoesposizioni.it/canale.asp?id=236
Francesco Rea