Researchers identify a new mechanism that could improve the efficiency of diabetes treatments

A study led by the University of Barcelona and the Biomedical Research Networking Center in Diabetes and Associated Metabolic Disorders (CIBERDEM) reveals how a new mechanism could improve the efficiency of currently available treatments for diabetes. The study, carried out on mice and cell cultures, may open up new ways of approaching metabolic diseases that are a global health problem.
The study, published in the journal Metabolism, focuses on the GDF15 protein, a factor that is expressed at high levels in many diseases, such as heart failure, cancer and fatty liver disease. Obese patients also have elevated levels of this protein, but its function is altered and those affected may develop resistance to GDF15 — that is, a reduction in the effectiveness of its activity.
Agricoltura: cambiare il mangime animale riduce il consumo di risorse naturali come suolo e acqua

Lo studio sulla copertina di Nature Food apre nuovi scenari per la sostenibilità nei sistemi agroalimentari.
Uno studio pubblicato sulla copertina di Nature Food, frutto di una collaborazione tra il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Milano, evidenzia come il maggior utilizzo di sottoprodotti nel settore mangimistico in un’ottica circolare possa portare ad un significativo risparmio dell’uso di suolo e di risorse idriche e quindi a una maggior sostenibilità dei sistemi agroalimentari.

Alla base del lavoro firmato da Camilla Govoni e Maria Cristina Rulli del Politecnico di Milano, Paolo D’Odorico della University of California at Berkeley e di Luciano Pinotti dell’Università degli Studi di Milano c’è una accurata analisi della competizione per le risorse naturali fra produzione di cibo animale e cibo umano e una ricerca di strategie per ridurre sia tale competizione sia l'uso insostenibile delle risorse naturali che da essa può derivare. Lo studio dimostra che una sostituzione dell'11-16% di colture ad alto contenuto energetico attualmente utilizzate come mangime animale (ad es. cereali) con sottoprodotti agricoli consentirebbe di risparmiare circa tra i 15.4 e i 27.8 milioni di ettari di suolo, tra i 3 e 19.6 km3 e tra i 74.2 e i 137.8 km3 di acqua di irrigazione e acqua piovana. Tale risparmio di risorse naturali rappresenta una strategia adeguata per la riduzione dell'uso insostenibile delle risorse naturali sia a livello locale che globale, attraverso cioè il commercio virtuale di suolo e acqua.
Esopianeti, continua la ricerca sulla vita possibile

I cianobatteri non solo vivono, ma addirittura proliferano in presenza di luce di stella rossa nana e in assenza di ossigeno.
Un altro passo avanti per cercare vita nell’Universo, grazie a uno studio coordinato dalla prof.ssa Nicoletta La Rocca del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e condotto da un gruppo di ricerca multidisciplinare che coinvolge biologi, bioinformatici, ingegneri e astronomi.
Pubblicato sulla rivista «Frontiers in Plant Science», lo studio Transcriptomic and photosynthetic analyses of Synechocystis sp. PCC6803 and Chlorogloeopsis fritschii sp. PCC6912 exposed to an M-dwarf spectrum under an anoxic atmosphere dimostra per la prima volta come cianobatteri esposti a condizioni simulate di esopianeti con atmosfera anossica e illuminati da una stella rossa nana mostrino buona capacità di crescita e di fotosintesi grazie ad una specifica regolazione genica.
Tracciato per la prima volta il più vasto campo magnetico all'interno degli ammassi di galassie

Grazie a una tecnica innovativa, un gruppo internazionale di ricerca è riuscito a tracciare gli enigmatici campi magnetici che permeano cinque colossali ammassi di galassie, incluso il monumentale El Gordo, risalente a quando l’universo aveva circa 6,2 miliardi di anni, poco meno di metà della sua età attuale
Un gruppo internazionale di ricerca è riuscito a tracciare per la prima volta il più esteso campo magnetico all’interno di un ammasso di galassie. L’ammasso in questione è quello di “El Gordo”, il più massiccio mai osservato a grandi distanze, risalente a quando l’universo aveva circa 6,2 miliardi di anni, poco meno di metà della sua età attuale. I risultati – pubblicati su Nature Communications – offrono nuove fondamentali indicazioni per la comprensione della composizione e del processo di evoluzione degli ammassi di galassie.
Il più antico rossetto per le labbra

Team di ricerca internazionale scopre un rossetto di circa 4 millenni fa.
Una equipe di ricercatori dell'Università di Padova (specializzati in archeologia, chimica, mineralogia), in collaborazione con archeologi della Facoltà di Archeologia dell'Università di Tehran (Iran), ha analizzato ed identificato il contenuto di un flacone in clorite, finemente scolpito, datato mediante radiocarbonio tra il 1900 e il 1700 a.C.
Lo studio A Bronze Age lip-paint from southeastern Iran appena pubblicato sulla prestigiosa rivista «Scientific Reports» evidenzia risultati sorprendenti: si tratta di una preparazione cosmetica di colore rosso cupo, a base di ematite, manganite e braunite, mescolato a cere e olii vegetali, che, a causa della sua specifica composizione - molto simile a quella di un moderno rossetto - era probabilmente usata per colorare le labbra.
Tumori, nel 2024 in diminuzione i tassi di mortalità, ma obesità e alcol tra i fattori che contribuiscono all'aumento dell’incidenza del tumore al colon-retto tra i giovani adulti

Le predizioni dei decessi per tumore indicano una diminuzione dei tassi di mortalità del 6,5% negli uomini e del 4% nelle donne nell’Unione Europea, tra il 2018 e il 2024. Seppur in diminuzione nei dati assoluti, il cancro del colon-retto è in aumento del 26% negli uomini e del 36% nelle donne tra i 25 e i 49 anni nel Regno Unito, probabilmente a causa di un aumento dell’obesità e del consumo di alcol e superalcolici. I risultati dello studio, coordinato dall’Università degli Studi di Milano assieme all’Università di Bologna e sostenuto da Fondazione AIRC, sono stati pubblicati sulla rivista “Annals of Oncology”.
Milano e Bologna, 29 gennaio 2024 - Un aumento di mortalità per tumore al colon-retto tra i giovani adulti di 25-49 anni emerge dai risultati, di uno studio, pubblicato oggi sulla rivista Annals of Oncology [1] nel quale si prevedono i tassi di mortalità per tumore nell'Unione Europea (UE) e nel Regno Unito per il 2024. La crescita conferma una tendenza già rilevata nel Regno Unito, che potrebbe dipendere da fattori di rischio quali sovrappeso e l'obesità. Ciononostante, la mortalità prevista per questo tipo di tumore risulta complessivamente in calo in tutta Europa. Il gruppo di ricercatori, guidati da Carlo La Vecchia, docente di Statistica Medica ed Epidemiologia presso l'Università Statale di Milano, stima che il maggiore aumento dei tassi di mortalità per tumore al colon-retto tra i giovani si registrerà nel Regno Unito, dove nel 2024 ci sarà un aumento del 26% rispetto al 2018 negli uomini e di quasi 39% nelle donne. Si stimano aumenti anche in alcuni paesi della UE compresa l’Italia.
Lo zenzero come ingrediente medicinale nella cura della lebbra nell’Europa medievale

Uno studio coordinato dalla Sapienza ha identificato micro residui della spezia nel tartaro dentale di resti scheletrici provenienti dal lebbrosario inglese di Peterborough, confermandone l’utilizzo nei preparati medicinali del tempo. I risultati del lavoro, frutto della collaborazione anche con l'Università di Roma Tor Vergata che ha condotto le analisi sul DNA antico, aprono nuove prospettive nella ricerca archeologica della medicina medievale e del passato. L'articolo è pubblicato sulla rivista Scientific Reports
Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dalla Sapienza Università di Roma ha individuato per la prima volta in Europa la presenza dello zenzero (Zingiber officinale) in individui di epoca medievale affetti dalla malattia di Hansen, meglio conosciuta come lebbra. I risultati sono stati ottenuti grazie all’identificazione dei microresti di origine vegetale intrappolati all’interno del tartaro dentale prelevato da resti scheletrici provenienti dal lebbrosario inglese di Peterborough.
LISA: c’è il via libera dell’ESA per la missione spaziale che rivelerà onde gravitazionali dal cosmo

È arrivato il via libera alla missione spaziale LISA. Si tratta di un passaggio cruciale, denominato in gergo “adozione”, con cui ESA ha approvato la costruzione dei satelliti e della strumentazione di bordo con l’importante contributo di ASI, l'Agenzia Spaziale Italiana. Grazie a LISA, il cui nome sta per Laser Interferometer Space Antenna, si aprirà una nuova finestra sull’Universo: l’obiettivo è infatti costruire un osservatorio spaziale per la rivelazione delle onde gravitazionali provenienti da molteplici sorgenti cosmiche. Centrale, nell’ambito del programma scientifico Cosmic Vision dell’ESA in cui rientra questa missione, è il ruolo dell’Università di Milano-Bicocca e del team dalla professoressa Monica Colpi del dipartimento di Fisica “Giuseppe Occhialini” che ha ricoperto posizioni di guida in diversi gruppi di ricerca, in ESA e nel LISA Consortium, un consorzio internazionale di scienziati che ha definito gli obiettivi scientifici di LISA e progettato la missione.
Sigarette elettroniche: così influenzano i microRNA circolanti

Uno studio pubblicato sull’European Journal of Clinical Investigation, frutto della collaborazione fra Sapienza Università di Roma, Cnr, Università di Torino, Istituto Italiano di Medicina Genomica di Candiolo e IRCCS Neuromed, ha mostrato che le sigarette a tabacco riscaldato potrebbero avere effetti sulla salute sovrapponibili a quelli delle sigarette tradizionali
L’uso dei dispositivi elettronici per il fumo di tabacco è in rapido aumento, e molti giovani si avvicinano al tabagismo utilizzando questi dispositivi in maniera esclusiva. Il mercato del tabacco è coperto per il 3% da questi dispositivi, e questo dato aumenterà al 30% entro il 2025 secondo gli analisti di mercato.
Al Sant'Andrea eccezionale intervento: per la prima volta salvato il polmone in un caso di carcinoma che invade il cuore.

Portato a termine con successo lo scorso dicembre un complesso intervento per neoplasia polmonare infiltrante l’atrio cardiaco eseguito dall’Unità di Chirurgia Toracica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea.
Portato a termine con successo lo scorso dicembre un complesso intervento per neoplasia polmonare infiltrante l’atrio cardiaco presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, policlinico universitario di Sapienza Università di Roma e azienda di alta specializzazione della Regione Lazio: eradicato il tumore e ricostruita la camera cardiaca interessata, l’innovativa procedura, eseguita presso l’Unità di Chirurgia Toracica diretta da Erino Angelo Rendina, ha consentito anche di preservare la funzionalità respiratoria e cardiaca del paziente, evitando l’asportazione integrale del polmone.
Medicina
Svelati i Segreti dello Sviluppo Embrionale Iniziale: Un Modello 3D di Cellule Staminali
Studio pubblicato su «Nature Cell Biology» da Padova e Torino...
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Un nuovo studio, frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Roma Tre e...
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Il WWF Italia, con la sua campagna Our Future, presenta anche...







