DERMATOLOGIA, NUOVI APPROCCI PER I TUMORI DELLA PELLE GLI ESPERTI: LA FOTOTERAPIA DINAMICA CURA SENZA LASCIARE CICATRICI
Il presidente prof. Calzavara Pinton: “Bisogna educare i cittadini alla prevenzione spiegando come proteggersi dai raggi solari in modo corretto. Ma sappiamo che anche l’inquinamento e l’invecchiamento della popolazione giocano un ruolo chiave”
Coralli: ecco gli organismi che li salvano da predatori e malattie
I coralli che ospitano i piccoli idrozoi del genere Zanclea sono meno graditi ai predatori e si ammalano di meno.
Lo hanno scoperto i ricercatori di ecologia del MaRHE Center dell’Università di Milano-Bicocca insieme a colleghi nazionali e internazionali del Joint Research Centre di Ispra, dell’Università dell’Aquila, dell’IRD Francese e dell’Università Saudita KAUST: lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica “Proceedings of the Royal Society B – Biological Sciences” (S. Montano, S. Fattorini, V. Parravicini, M.L. Berumen, P. Galli, D. Maggioni, R. Arrigoni, D. Seveso e G. Strona, Corals hosting symbiotic hydrozoans are less susceptible to predation and disease). L’articolo rivela come dei piccoli invertebrati di dimensioni inferiori al millimetro siano in grado di svolgere un importante ruolo ecologico fino ad oggi ignorato: in particolare, analizzando lo stato di salute di più di 2.450 colonie di corallo alle Maldive e in Arabia Saudita, i ricercatori hanno dimostrato che i coralli che ospitano idrozoi simbionti (cioè che vivono in un rapporto di simbiosi con altri organismi viventi) tendono ad essere meno soggetti a predazione e malattie.
Creata in laboratorio una proteina modificata che accelera la rigenerazione dei tessuti
A seguito di un danno in un tessuto, sia l’infiammazione – a opera del sistema immunitario – che la successiva rigenerazione sono processi fondamentali per la guarigione. In uno studio pubblicato su The Journal of Experimental Medicine, un gruppo di ricercatori ha identificato in HMGB1 la proteina chiave nel governare entrambi i processi. I ricercatori hanno poi modificato HMGB1 in laboratorio, creandone una versione che agisce solo in chiave rigenerativa (3S-HMGB1). La nuova proteina si è dimostrata capace di accelerare il processo di ricostruzione del tessuto in topi che presentavano un danno muscolare o epatico. La ricerca è stata svolta presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele – una delle 18 strutture d’eccellenza del Gruppo ospedaliero San Donato – in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca ed è stata coordinata da Emilie Vénéreau e Marco Bianchi, rispettivamente ricercatrice e capo dell’unità di Dinamica della cromatina all’Ospedale San Raffaele.
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