Il 2009 sarà un anno di celebrazioni e di importanti appuntamenti per lo spazio. Ma sarà anche e soprattutto un anno di intensi preparativi dietro le quinte in vista delle grandi missioni che spiccheranno il volo nel 2010. Sul fronte delle celebrazioni, quest’anno segna un doppio, importante anniversario: quattrocento anni dalle prime osservazioni al telescopio da parte di Galileo Galilei (questa ricorrenza ha fatto sì che il 2009 venisse dichiarato dalle Nazioni Unite Anno internazionale dell’astronomia), e quaranta anni dallo storico sbarco sulla Luna dell’equipaggio dell’Apollo 11.

Si chiama aerospazio.info ed è l’ultimo nato tra i siti dedicati allo spazio. Ideato e realizzato dall’ing. Cesare Mario Sodi, dipendente dell’Agenzia Spaziale Italiana, il sito è dedicato principalmente agli utenti interessati ad avere informazioni complete ed immediate sul complesso mondo dei satelliti. Infatti grazie all’utilizzazione di un database relazionale, l’utente riesce con pochi click ad avere ogni tipologia d’informazione relativamente ai satelliti in orbita, ai siti di lancio e ai principali stakeholders. Tutto è visualizzato a scelta dell’utente in forma numerica o percentuale, e rappresentato graficamente attraverso l’uso di diagrammi a torta o ad istogrammi. Il sito in realtà è composto da due parti, un blog in italiano curato sempre dall’ing. Sodi, e “l’Aereospace Database” in lingua inglese. Il database raccoglie  più di 900 satelliti operativi, circa 150 lanciatori, tutti gli spazioporti attivi, e circa 400 stakeholders (agenzie, industrie, utilizzatori).

Nuova vita per il “vecchio” modulo logistico Leonardo, realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana per la Stazione Spaziale Internazionale e protagonista, tra il marzo 2001 e l’aprile 2010, di diversi voli di rifornimento verso la ISS.
Da dicembre, il modulo diventa parte integrante della Stazione, nella veste di modulo permanente.
L'unità ribattezzata PMM - Permanent Multipurpose Module, ospiterà in modo permanente esperimenti, attrezzature e materiali di supporto alla presenza degli astronauti a bordo ed alle operazioni.
L’iniziativa si colloca ancora nell’ambito della collaborazione tra ASI e NASA oggetto del  Memorandum of Understanding (MoU) for the design, development, operation and utilisation of three Mini Pressurised Logistics Modules (MPLM) for the International Space Station (ISS ) del  9 ottobre 1997, che ha dato luogo allo sviluppo, da parte dell’ASI, dei tre moduli logistici Leonardo, Raffaello e Donatello.
Per garantire la compatibilità con la permanenza in orbita e con il prolungamento della vita operativa sono stati necessari alcuni interventi sul modulo Leonardo, in particolare il rinforzo delle protezioni meteoritiche, alcune modifiche nell’allestimento interno, la rimozione di alcune parti non richieste nello scenario operativo di PMM e l’estensione della qualifica per ulteriori 10 anni.

Un pezzo di storia dell’esplorazione spaziale russa si trasferisce all’equatore. A partire dalla fine di quest’anno, infatti, il vettore russo Soyuz (ultima evoluzione della gloriosa famiglia di razzi che hanno letteralmente fatto la storia dell’avventura spaziale sovietica prima e russa poi) inizierà a lanciare anche da da Kourou, Guiana Francese, sede dello spazioporto europeo. Il sito di lancio, in costruzione dal 2004, è ormai agli ultimi ritocchi. Mancano solo i test finali di qualifica, previsti in autunno, e se tutto procede regolarmente il primo lancio commerciale sarà a dicembre.

Il principale risultato della ministeriale dell'Agenzia Spaziale Europea svoltasi il 25 e 26 novembre scorso in Olanda a L'Aja non è stato il raggiunto finanziamento di poco meno di dieci miliardi di euro delle sue attività obbligatorie e facoltative, un obiettivo assai ambizioso a poche ore dall'inizio del vertice, quanto piuttosto la scelta dei paesi membri dell'ESA di investire in ricerca e tecnologia, quindi sul futuro, in un momento in cui la crisi economica internazionale dava adito invece  a consigli molti più prudenti.

 

 

Alla fine, potrebbe essere l’ambiente a guadagnarci di più dalla crisi mondiale. Le attività produttive all’insegna del risparmio energetico sembrano, infatti, essere la chiave per uscire dalla stagnazione. Salvando in un colpo solo sia l’economia, sia le risorse del pianeta.
Sulla scia del “new deal verde” di Barack Obama, che a pochi giorni dall’insediamento alla Casa Bianca ha varato un piano per la produzione di automobili pulite che dovrebbe far risparmiare agli Stati Uniti almeno due miliardi di dollari l’anno, anche il nostro ministro dell’Istruzione. dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini ha annunciato la volontà di investire sulle tecnologie per la lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, promuovendo così la ripresa del paese. “Al G8 della scienza punterò molto sullo spazio e sulla green technology”, ha detto il ministro Gelmini, durante la recente visita all’ESRIN, il centro di ricerca dell’ESA di Frascati (Roma) dedicato alle attività di osservazione della Terra. Il vertice che a fine giugno vedrà riuniti a Milano scienziati, politici e rappresentanti delle principali potenze della Terra, ruoterà quindi intorno alle attività spaziali e alle tecnologie verdi, in perfetto accordo con la linea sposata lo scorso novembre alla ministeriale dell'ESA, del quale la Gelmini ha assunto la presidenza per il triennio 2009-2011.

Il mercato dei satelliti di osservazione della Terra è in pieno boom. Le previsioni degli esperti di settore

La crisi? Nello spazio non si sente, almeno a giudicare dall’andamento del mercato dei satelliti di osservazione della Terra. Con un fatturato mondiale che nel 2009 ha raggiunto il miliardo di dollari e si stima possa quadruplicare nel giro di pochi anni, il settore va a gonfie vele e si sta affermando come una delle principali leve per rilanciare la crescita economica globale dopo la fase di recessione. A snocciolare dati e previsioni è Euroconsult, azienda specializzata in analisi di mercato nel settore dei servizi satellitari che ha presentato il rapporto “Satellite-Based Earth Observation, Market Prospects to 2018” in apertura del convegno sul mercato mondiale dei satelliti in corso a Parigi dal 7 al 10 settembre.

Il 4 ottobre 1957 un oggetto di produzione terrestre orbitava per la prima volta al di fuori dell’atmosfera del pianeta Terra, dodici anni dopo,il 20 luglio del 1969, un uomo, George Armstrong, posava per primo il piede su un corpo celeste che non fosse il pianeta che aveva dato i natali al genere umano, la Luna. Due momenti fondamentali di un’era che oggi è denominata l’era spaziale.

E’ stato un lancio spettacolare a dare l’inizio alla nuova missione del modulo Leonardo, il capostipite della flotta di moduli logistici realizzati per l’Agenzia Spaziale Italiana da Thales Alenia Space, a bordo dello shuttle Endeavour.
Mentre la partenza dello shuttle è avvenuta con successo venerdì alle 19.55 locali (ore 1.55 italiane) dal Kennedy Space Centre di Cape Canaveral, in Florida, l’arrivo del modulo alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è stato invece registrato nel quarto giorno di viaggio.

La difficoltà di realizzare insediamenti permanenti o missioni prolungate non e' solo relativa alla soluzione dei quesiti posti dagli eventuali limiti fisiologici, ma anche alla definizione dell'ambiente e dei sistemi necessari all'uomo per lavorare efficacemente. Tale lavoro può essere svolto a livello individuale o come parte di un’equipe capace in cui si deve mantenere un equilibrio psicologico nelle condizioni espresse dal volo spaziale.
Questo ambiente presenta caratteristiche inusuali che possono influenzare e modellare una nuova cultura. I voli spaziali richiedono, infatti, una separazione dall'ambiente sociale abituale, un confinamento entro spazi ristretti, la ripetitività delle attività quotidiane, la perdita della privacy e un numero limitato di compagni di lavoro. Per quanto potremmo modificare l'ambiente a seconda dei nostri desideri, lo spazio inevitabilmente porterà con sé caratteristiche peculiari che daranno comunque luogo a microsocietà diverse da quelle terrestri.

 

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