Scienzaonline Anno 6° n. 65 giugno 2009
Scienzaonline Anno 6° n. 65 giugno 2009
Guardare i movimenti altrui attiva le aree deputate alla programmazione e alla rappresentazione del movimento
In uno studio condotto dall’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con l’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR, sono state indagate le risposte neurali all’osservazione di persone coinvolte in attività richiedenti notevole sforzo fisico, quali ad esempio correre, saltare, tuffarsi ecc..
Studi precedenti (Paccalin and Jeannerod, 2000) avevano investigato le risposte fisiologiche di osservatori assolutamente immobili mentre guardavano un altro individuo correre su un tapis-roulant. I dati hanno evidenziato dei sensibili cambiamenti nell’attività del SNA (Sistema Nervoso Autonomo) dell’osservatore, rilevando un aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria. Tale tipo di effetti è stato registrato anche in persone ferme che immaginavano di compiere sforzi fisici (Decety, et al., 1991).
Human Papilloma Virus (HPV), cancro del collo dell'utero e vaccino: risultati a due anni dall'esordio
l 19 giugno 2009 si è tenuto a Roma, presso l'Ospedale Cristo Re, l'incontro dal titolo “L'HPV e il vaccino: 2 anni dall'esordio”. La vaccinazione delle bambine di 12 anni contro lo Human Papilloma Virus (HPV), microrganismo alla base dello sviluppo del cancro del collo dell'utero, è iniziata due anni fa e finalmente si hanno i primi dati molto confortevoli.
Hanno partecipato al convegno studiosi e ricercatori che hanno maturato una grande esperienza nel campo della prevenzione dell'HPV, si sono alternati ginecologi, dematologi-venereologi, patologi, pediatri, medici di base, esperti nell'organizzazione dei programmi vaccinali e molti altri specialisti di vari settori.
I risultati sono stati comunque positivi
Tra terra e cielo. Monumenti ed inquinamento nelle aree urbane
“Il vostro pianeta ha bisogno di voi per combattere il cambiamento climatico” è stato lo slogan della Giornata Mondiale dell’Ambiente indetta lo scorso 5 giugno: capofila, per il 2009, il Messico. The World Environmental Day (http://www.unep.org/wed/2009) è un appuntamento istituito dall’ONU per ricordare la Conferenza di Stoccolma del 1972 all’origine del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) cui seguirono documenti basilari quali la Carta Mondiale della Natura (28 ottobre 1982) e la Dichiarazione di Rio su ambiente e sviluppo (14 giugno 1992, UNCED).
Nei 26 principi, approvati da 110 delegazioni, contenuti nella “Dichiarazione sull’ambiente umano” (16 giugno 1972) di Stoccolma fu sancita dunque la necessità, da parte dei Paesi firmatari, di “condurre le nostre azioni in tutto il mondo con più prudente attenzione per le loro conseguenze sull'ambiente”. Nell’art. 1 si dichiara infatti che “l'uomo ha un diritto fondamentale alla libertà, all'eguaglianza e a condizioni di vita soddisfacenti, in un ambiente che gli consenta di vivere nella dignità e nel benessere, ed è altamente responsabile della protezione e del miglioramento dell'ambiente davanti alle generazioni future”. Nell’art. 5 inoltre si fa riferimento al dovere di arrestare gli “scarichi di sostanze tossiche o di altre sostanze in quantità e in concentrazioni di cui la natura non possa neutralizzare gli effetti” onde evitare “danni gravi o irreparabili” all’ecosistema, rinviando all’art. 15 il riferimento ad una “pianificazione edile e urbana” senza “effetti negativi sull'ambiente”. Nello stesso anno, precisamente il 16 novembre 1972, veniva approvata a Parigi la “Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e mondiale” (UNESCO) in cui si definivano sia il “patrimonio culturale” (art. 1) che il “patrimonio naturale” (art. 2) con l’obiettivo di “stabilire un sistema efficace di protezione collettiva del patrimonio culturale e naturale di valore eccezionale, organizzato in maniera permanente e secondo metodi scientifici e moderni”.
Musica ed Evoluzione
La storia dell’evoluzione umana non può non tener conto della musica e di quanto questa sia da sempre presente nella vita dell’uomo sin dai tempi della sua comparsa sulla terra.
I nostri antenati sono stati prevalentemente dei cacciatori per molte centinaia di generazioni, vivendo in piccoli gruppi dove tutti collaboravano per la loro e l’altrui sopravvivenza. Oltre a tale funzione primaria l’uomo ha dovuto adattarsi all’ambiente, cosa che ha suggerito agli scienziati che la mente umana abbia in sé la possibilità di risolvere i problemi adattativi essenziali, come, nel caso dei primitivi, sopravvivere fino all’età riproduttiva, allevare la propria prole o anche difendersi dal clima e dai pericoli ambientali, fino ad affinare i meccanismi psicologici che sono alla base dell’adattamento alla socialità.
In questo contesto evolutivo la musica ha fatto la sua parte, ossia gli uomini ne hanno scoperto l’uso adattandola alle proprie esigenze e tramandandone la pratica attraverso le generazioni successive.
Spettacolare foto del vulcano Sarychev
Una foto definita spettacolare è stata ripresa a bordo della stazione spaziale ISS (International Space Station) dagli astronauti. La foto ha ripreso l'eruzione e la nube originatasi dal vulcano Sarychev (Isole Kuril, nord-est del Giappone) durante le prime fasi dell'eruzione avvenuta il giorno 12 giugno 2009. Il Vulcano Sarychev è uno dei vulcanio + attivi delle isole Kurilii ed è localizzato sull'isola di Matua e prima di questa eruzione l'ultima attività del vulcano risale 1989.
Il verdetto di un’epoca
Io mi preoccupo della mia epoca. Fino a qualche secolo fa, una simile affermazione avrebbe potuto apparire scontata. Ma oggi, ora, in questo momento, non più. E’ l’errore fondamentale dell’essere umano, il dare troppe cose come sicure, assolute e naturali. Poi arriva il diverso, l’elemento destabilizzante che ci mette in crisi. Con un gesto distratto ma ugualmente devastante, in un attimo frantuma il fragile e imperfetto castello di sabbia delle nostre convinzioni. E mentre noi arranchiamo e boccheggiamo storditi, troppo confusi per dare ascolto alla ragione, in assenza di altri punti di riferimento ci lasciamo sedurre dalla paura. E senza che ce ne rendiamo conto, il diverso è già diventato il nemico. Il nostro nemico. Perché mi tormento con pensieri del genere? Non dovrei permettere a dubbi irrazionali di influenzare le mie decisioni. L’incertezza fine a se stessa è la peggior malattia di un buon giudice. Ormai, che mi piaccia o no, sono vecchia, e ho portato avanti la mia esistenza seguendo punti di riferimento che sarebbe pericoloso e assurdo rimettere in discussione proprio adesso.
Angolo UE giugno 2009
NOTIZIE FONTE SANCO
Il Consiglio adotta la raccomandazione sulle malattie rare
Scopo della raccomandazione è rendere più efficace ed esauriente l’azione dei paesi dell’UE nel campo delle malattie rare.
Link: http://ec.europa.eu/health/ph_threats/non_com/rare_10_en.htm
Raccomandazione del Consiglio sulla sicurezza dei pazienti
La raccomandazione intende creare un quadro per stimolare lo sviluppo, da parte dei paesi membri e in collaborazione reciproca, di politiche e azioni per affrontare i problemi chiave della sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria.
Link: http://register.consilium.europa.eu/pdf/it/09/st10/st10120.it09.pdf
La biomusica
Si dice Biomusica quella metodologia precisa e diretta atta all’equilibrio ed alla stimolazione del corpo per evitare la somatizzazione dei conflitti emotivi. Il termine evocativo della vita (bios) nel nome di questa particolare terapia sta a significare la diretta correlazione che esiste fra le funzioni vitali del corpo e l’arte della musica, un rapporto invero assai antico che oggi trova moderne ed importanti applicazioni.
L’ideatore della biomusica è il professor Mario Corradini, docente di Musicoterapia in Italia, in Svizzera ed in Spagna, il quale si è basato sulla relazione fra suoni, musica e malattia, creando un percorso terapeutico indirizzato alle persone sofferenti di sintomatologie non sempre dichiarate, ma con chiare difficoltà di relazione o in uno stato di dipendenza (come la tossicodipendenza).
Sardegna: le sugherete dell'isola minacciate dai lepidotteri defogliatori
Il frantoio dava da una parte su un cortile e dall'altra su un orto che scendeva fino allo stradale sopra la valle; un bell'orto alquanto selvatico, con rocce, siepi di biancospino e di fichi d'India, peschi e mandorli e una quercia dal tronco corroso, nido di grosse termiti, di cavallette, di bruchi e d'uccelli.
Grazia Deledda, Cenere (1904)
L'allarme arriva dal WWF, che avverte: “Nei prossimi 10 anni potrebbe andare perduto fino al 75% delle querce da sughero del Mediterraneo occidentale, con danni irreversibili per l'ambiente e per l'economia”. Questi alberi dal profilo severo, che vediamo spesso affiorare tra le rupi granitiche della Sardegna con le chiome scomposte e il tronco contorto, solcato da rughe profonde, sono un elemento dominante del paesaggio boschivo dell'isola, che ospita l'85% delle foreste sugherifere italiane.