
Il monitoraggio delle precipitazioni invernali e primaverili permette di prevedere stati di crisi estive e di indirizzare il trattamento più adatto delle coltivazioni della vite.
Interessanti risultati emergono dalle attività di ricerca del gruppo di idrogeologia dell’Università di Trieste nell’ambito del progetto interregionale Acquavitis dedicato allo sviluppo di soluzioni innovative per l’uso efficiente dell’acqua per combattere i cambiamenti climatici.
Il monitoraggio delle precipitazioni nel corso di tutto l’anno è strategico per determinare il dosaggio idrico delle coltivazioni vinicole, sia per andare incontro alle reali esigenze della pianta per un raccolto di qualità, sia per favorire un uso razionale dell’acqua. È questo, in sintesi, quanto è emerso dalle attività di ricerca del gruppo di idrogeologia dell’Università di Trieste coordinato da Luca Zini, docente del Dipartimento di Matematica e Geoscienze, nell’ambito del progetto interregionale Italia-Slovenia Acquavitis, finalizzato alla comprensione delle dinamiche di accumulo ed utilizzo di acqua nel vigneto per delineare nuove strategie di utilizzo razionale dell'acqua. I dati raccolti dalle attività di ricerca dei sei partner1 rappresentano ora un punto di riferimento strategico per l’avvio di nuovi protocolli di irrigazione finalizzati a fornire acqua alle viti solo quando e dove necessario e comunque nelle quantità minime a garantire qualità e quantità della produzione. Tutti i dati e le esperienze acquisite, sono stati resi disponibili su una piattaforma on-line (https://www.acquavitis.eu/) utilizzabile da agricoltori, studenti e ricercatori.
Il Kombucha fonte di lieviti benefici per il nostro microbiota

Un gruppo di scienziate dell’Università di Pisa ha pubblicato sull’ International Journal of Food Microbiology lo studio su questa bevanda prodotta con tè fermentato e piante aromatiche
Il Kombucha è una bevanda fermentata leggermente dolce e frizzante prodotta con tè fermentato e piante aromatiche che sta rapidamente conquistando i mercati americani ed europei. Un gruppo di scienziate del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa ha studiato e descritto per la prima volta la popolazione di microrganismi di un Kombucha realizzato con tè verde zuccherato e piante aromatiche come erba cedrina, malva, rosa canina e menta. Il risultato, pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Food Microbiology, è stata l’individuazione di 58 lieviti, molti dei quali benefici per il nostro microbiota intestinale.
Bambino Gesù: magneti al posto della chirurgia per riparare l'esofago

Utilizzata per la prima volta in Italia una tecnica innovativa per curare l’atresia esofagea nei neonati.
Pubblicati sul Journal of Pediatric Surgery i primi 5 casi trattati presso l’Ospedale della Santa Sede, su un totale di soli 25 casi descritti in letteratura. Si chiama magneto-anastomosi. È l’innovativa tecnica utilizzata per la prima volta in Italia dai medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per curare l’atresia dell’esofago, una malformazione congenita rara che comporta la mancanza di un tratto di esofago e impedisce nei neonati la normale alimentazione attraverso la bocca. Grazie all’azione di due magneti, posizionati alle estremità dei monconi esofagei, è possibile ristabilire la continuità dell’esofago senza ricorrere a interventi chirurgici. I primi 5 bambini trattati dall’Ospedale, tutti sotto i 4 mesi d’età, sono stati descritti sulla rivista scientifica Journal of Pediatric Surgery. Solo 25 i casi descritti ad oggi in letteratura a livello internazionale.
Un gel lubrificante a base di muco animale efficace contro le infezioni virali

Una ricerca del KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma, condotta in collaborazione con Sonia Visentin e Cosmin Stefan Butnarasu del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino, ha sviluppato un gel sintetico a base di muco bovino in grado di ridurre in vitro del 70% la virulenza del virus HIV-1 e dell’80% quella dell’HSV-2.
I risultati sono stati pubblicati il 14 settembre su Advanced Science. Oltre a KTH e UniTo, al progetto hanno contribuito anche ricercatori del Technical University of Munich (TUM) e del Karolinska Institutet (KI). Il gel sviluppato dai ricercatori deriva dalla mucina, la principale glicoproteina del muco che riveste tutte le superfici umide del nostro organismo. Le molecole di mucina possono legarsi e formare un gel tridimensionale in grado di intrappolare le particelle virali, eliminandole successivamente attraverso il naturale ricambio del muco.












