I ricercatori di Unito scoprono una proteina fondamentale per lo sviluppo del tumore del pancreas

Lo studio, pubblicato dalla prestigiosa rivista Gastroenterology, è importante per comprendere a fondo la patologia e per identificare possibili marker molecolari utili sia nella diagnostica sia nella terapia
Gli scienziati del Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino hanno scoperto un fattore indispensabile per l’insorgenza del tumore al pancreas, identificato nel ruolo della proteina chiave p130Cas. Il loro studio è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista Gastroenterology.
Il tumore al pancreas rimane a oggi uno dei tumori più letali e complessi da individuare: la scarsa percentuale di sopravvivenza è principalmente dovuta al fatto che la malattia, nelle sue fasi iniziali, non si manifesta con sintomi eclatanti. Inoltre, la comprensione di tali fasi è ancora limitata, così come la conoscenza di marcatori molecolari per la diagnosi precoce. I tumori pancreatici hanno origine a partire dalle cellule esocrine, responsabili della produzione degli enzimi pancreatici, che permettono la digestione: tali cellule possono andare incontro a una metaplasia acino-duttale (termine che indica la trasformazione di una tipologia cellulare in un’altra differente), che rappresenta il primo step nella progressione tumorale sostenuta dall’oncogene Kras. Gli oncogeni sono geni che, se subiscono delle mutazioni, causano lo sviluppo del tumore; in più del 90% dei tumori pancreatici sono state infatti individuate mutazioni di Kras. Tramite screening genetici ad ampio spettro, la proteina adattatrice p130Cas è emersa come un potenziale interattore di Kras e possibile candidato per predire la suscettibilità allo sviluppo del tumore pancreatico.
Vaccino anticovid efficace anche dopo 6 mesi: possibile grazie alle cellule T

Pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell uno studio del La Jolla Institute for Immunology di San Diego, in collaborazione con l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e l’Università di Genova. La ricerca, analizzando la risposta delle cellule T contro tutte le varianti del virus Sars Cov-2 finora identificate, ha per la prima volta dimostrato che queste ultime non riducono la risposta immunitaria garantita dai vaccini Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, Novavax, che resta duratura ed efficace anche sei mesi dopo la vaccinazione.
Covid: grazie a cellule T “dalla memoria di ferro” anche dopo 6 mesi il vaccino resta efficace contro tutte le varianti, Omicron compresa. Ricercatori ottimisti anche per eventuali future mutazioni.
Dai risultati di questa ricerca emerge che, sebbene gli anticorpi calino rapidamente, grazie ai linfociti T, cellule “dalla memoria di ferro”, il sistema immunitario di chi è stato vaccinato produce una risposta duratura ed efficace contro tutte le varianti note. “È plausibile che il vaccino possa frenare anche le future varianti - spiega Gilberto Filaci, fra i coautori dello studio, docente UniGe e direttore dell’Unità di bioterapie dell’IRCCS Policlinico San Martino – perché è stato osservato che le cellule T di ogni individuo vaccinato sono “allenate” a riconoscere non un solo elemento della proteina spike ma in media una ventina di pezzetti diversi del virus. Ciò rende molto poco probabile che il virus generi eventuali future varianti tali da renderlo capace di sfuggire del tutto al riconoscimento e all’eliminazione da parte delle cellule T. In pratica – continua l’esperto – queste cellule si comportano come chi sa riconoscere una persona da 20 dettagli diversi del viso: anche se poi indossa un paio di occhiali o taglia i capelli, è molto improbabile che questi cambiamenti siano tali da rendere irriconoscibile l’identità della persona”.
Qual è l’atteggiamento nei confronti dei vaccini e delle misure di contenimento del Covid nella popolazione italiana?

L’Università degli Studi di Milano, assieme all’Università di Messina, ha collaborato a un’indagine commissionata a BVA DOXA dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro sulle opinioni rispetto al COVID-19, alle vaccinazioni e le misure di contenimento su un campione di 1000 persone dai 18 ai 74 anni rappresentativo della popolazione italiana, nel periodo dal 26 al 31 gennaio 2022.
Su mille persone dai 18 ai 74 anni, rappresentative della popolazione italiana, il 27.9 % del campione riporta di avere avuto il Covid, circa metà di essi nei mesi di dicembre 2021-gennaio 2022, ossia nella fase in cui ha preso il sopravvento la variante Omicron.
Nell’attività di contact tracing (71.3% dei casi) sono stati coinvolti attivamente anche i medici di famiglia e, per i contatti tra lavoratori, i medici del lavoro-competenti.
Uno nuovo studio dimostra che il 77% degli italiani non vaccinati si vaccinerebbe se fosse obbligatorio per prendere un volo

Uno nuovo studio ha rilevato che tra gli Italiani non vaccinati, più dei tre quarti potrebbero vaccinarsi contro il Covid-19 se questo dovesse diventare un requisito per poter prendere l'aereo. I risultati
arrivano dopo l'entrata in vigore delle nuove linee guida introdotte dal Consiglio dell'UE, che affermano che le restrizioni di viaggio dovrebbero essere su base individuale e mettere in evidenza la vaccinazione o la guarigione dei viaggiatori.
Per poter effettuare l'ingresso negli altri paesi UE, gli Italiani non vaccinati devono attualmente dimostrare o di essere guariti dal Covid-19 negli ultimi 180 giorni o presentare un tampone negativo effettuato nelle ultime 72 ore (per il test molecolare), o nelle ultime 24 ore (per il test rapido). Tra le persone intervistate, soltanto il 14% ha dichiarato che non pensa di vaccinarsi contro il Covid- 19 se dovesse diventare un requisito per poter prendere un aereo. La percentuale della popolazione (dai 12 anni in su) che ha concluso l'intero ciclo vaccinale in Italia è attualmente del 88%. La percentuale della popolazione che ha concluso l'intero ciclo vaccinale in Italia è attualmente del 77%. Con i provvedimenti introdotti per le persone over 50 non vaccinate a partire da questo mese, e con l'obbligo vaccinale messo in essere da alcuni paesi europei, i risultati di questo sondaggio suggeriscono che l'obbligo di vaccinazione per poter prendere l'aereo potrebbe essere una politica efficace per incoraggiare le persone a vaccinarsi.
I macachi giocano ai video games...e fanno centro!

Pubblicato sulla rivista scientifica «Biology Letters» lo studio delle Università di Padova e della Pennsylvania che dimostra la comprensione del centro numerico nella specie animale Immaginiamo di contare da 1 a 9: qual è il numero centrale? Che la soluzione sia 5, probabilmente per molti di noi è una risposta piuttosto elementare, tuttavia anche i macachi raggiungono lo stesso risultato.
Lo dimostra lo studio, dal titolo “Relative numerical middle in rhesus monkeys”, condotto dall’Università degli Studi di Padova e dall’Università della Pennsylvania e pubblicato su «Biology Letters». Come gli esseri umani, anche i macachi identificano il centro di una serie numerica e con una sorprendente precisione. La ricerca, coordinata dalla professoressa Rosa Rugani del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, dimostra da parte di questi animali la capacità di identificare l’elemento centrale in una serie di elementi (numerical middle). Nell’uomo la rappresentazione dei numeri avviene principalmente mediante l’uso di simboli, ad esempio i numeri arabi; negli animali le capacità di conteggio sono vincolate a una rappresentazione non simbolica, nota come “senso del numero”. Negli ultimi decenni molto è stato scoperto circa la comprensione animale della matematica primitiva, come ad esempio la capacità di svolgere semplici operazioni aritmetiche o di stimare proporzioni, ma la comprensione del numerical middle era una capacità rimasta – fino ad oggi – inesplorata.
L’effetto di Internet sul capitale sociale

Uno studio internazionale condotto da un ricercatore della Sapienza in collaborazione con le Università di Cardiff, Louvain e Pavia, mostra che la penetrazione della banda larga ha causato una diminuzione dell’impegno e della partecipazione civica e politica, senza però compromettere le relazioni con parenti e amici
Sono numerosi gli studi che documentano che gli indicatori di fiducia, partecipazione civica e interazioni sociali sono in declino in molti paesi almeno a partire dalla seconda metà degli anni 1990.
La pandemia da Coronavirus ha messo ulteriormente a dura prova le relazioni interpersonali. Da due anni il distanziamento sociale ostacola molte forme di partecipazione alla vita pubblica, minando la fiducia nelle istituzioni e la coesione sociale e incrementando una fase di per sé già difficile per il capitale sociale in Europa.
Discovery of natural compounds that inhibit SARS-CoV-2 main protease through virtual screening

The fight against the COVID-19 pandemic is an international scientific challenge regarding the search for strategies to fight the viral infection and prevent its damaging consequences. Besides the vaccines and approved drugs by the health authorities, it is necessary to find new treatments to fight against the viral infection once this appears.
A study published in the Journal of Chemical Information and Modeling has identified a series of natural products able to inhibit Mpro, the main protease of SARS-CoV-2. Mpro is a non-structural protein with an essential role in the replication and transcription of this virus, and it is regarded as a potential therapeutic target, for its inhibition could prevent the virus from progressing.
The study is led by Professor Jaime Rubio Martínez, from the Faculty of Chemistry and the Institute of Theoretical and Computational Chemistry (IQTC) of the University of Barcelona, and it can shed light on the design of new therapeutic strategies to fight COVID-19. This new scientific advance is based on the use of in silico virtual screening, a computational analytical technique of molecules placed in databases to identify and select compounds that are candidates of potential pharmacological interest.
Cos'è il disturbo bipolare

Il disturbo bipolare colpisce 1-2 persone su 100 ed è caratterizzata da un umore oscillante tra due estremi: la fase maniacale e la fase depressiva.
La fase depressiva
È del tutto sovrapponibile alla depressione maggiore, per cui ci sono sentimenti di inadeguatezza, abbassamento dell’umore, idee pessimistiche, perdita di interesse per le attività a cui prima ci si dedicava con piacere. Perdita dell’appetito, mancanza di sonno o viceversa si passa l’intera giornata a letto. Questa fase può, inoltre, complicarsi con sintomi psicotici: ci possono essere dei deliri di rovina, catastrofismo, oppure idee di suicidio.
La fase maniacale
È esattamente l’opposto: grande energia, estremo ottimismo, sicurezza di sé, che può portare a prendere decisioni avventate o potenzialmente dannose, come spendere molto denaro. Non si sente il bisogno di dormire e c’è una propensione per un’attività sessuale promiscua ed esibita. Talvolta la spiccata tendenza a prendere iniziative può essere proficua sotto il profilo lavorativo. Può capitare, infatti, che chi è affetto da disturbo bipolare sia una persona di successo, proprio perché la fase manicale può essere propulsiva per le proprie aspirazioni. Ma anche la fase maniacale può complicarsi con idee deliranti di grandezza o di onnipotenza, anche con sentimenti paranoidi e di persecuzione.
Allarme plastica, nuovo report WWF

L’INQUINAMENTO DEGLI OCEANI SARÀ 4 VOLTE MAGGIORE ENTRO IL 2050
IN MOLTE AREE, TRA CUI IL MAR MEDITERRANEO, È GIÀ STATA SUPERATA LA SOGLIA MASSIMA DI INQUINAMENTO PERICOLOSO DA MICROPLASTICHE
L’appello in vista della prossima Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente – UNEA (28 febbraio-2 marzo) perché si adotti finalmente un Trattato globale legalmente vincolante
Un nuovo report del WWF analizza oltre 2.590 studi sull’inquinamento da plastica negli oceani e fornisce l’analisi completa degli impatti che sta causando sulle specie e sugli ecosistemi marini: una vera e propria crisi planetaria, secondo la definizione data dalle Nazioni Unite.
Secondo il report è probabile che la crescita prevista dell’inquinamento da plastica comporterà in molte aree rischi ecologici significativi che indeboliranno gli attuali sforzi per proteggere e aumentare la biodiversità, se non si interverrà ora per ridurre la produzione e l’uso della plastica a livello globale. Basti pensare che la massa (in peso) di tutta la plastica presente sul Pianeta è il doppio della biomassa totale degli animali terrestri e marini messi insieme!
Un nuovo sensore per misurare il livello di anticorpi neutralizzanti contro SARS-CoV-2

Messo a punto da un gruppo di ricerca guidato da studiosi dell’Università di Bologna, il dispositivo è rapido, efficace, affidabile ed economico: potrebbe essere utile sia in campo clinico che per lo sviluppo di nuovi vaccini anti COVID-19 Una nuova tecnologia – rapida, efficace, affidabile ed economica – per misurare il livello di anticorpi neutralizzanti contro SARS-CoV-2 presenti nel sangue, ma anche per testare l’efficacia di nuovi vaccini anti COVID-19. Presentato su Communications Materials, rivista del gruppo Nature, il dispositivo è stato messo a punto da un gruppo di ricerca guidato da studiosi dell’Università di Bologna.
Si tratta di un “transistor elettrochimico organico” (OECT – Organic Electrochemical Transistor), basato su un particolare polimero conduttivo (Pedot:Pss), che permette di monitorare a distanza e in tempo reale l’integrità del tessuto cellulare riuscendo così a capire se una coltura in vitro infetta dal coronavirus è protetta o meno dagli anticorpi neutralizzanti presenti nel siero sanguigno. È la prima volta che un sensore di questo tipo viene utilizzato su SARS-CoV-2, e lo stesso strumento potrebbe in futuro essere adattato anche per altre tipologie di virus.
Medicina
Svelati i Segreti dello Sviluppo Embrionale Iniziale: Un Modello 3D di Cellule Staminali
Studio pubblicato su «Nature Cell Biology» da Padova e Torino...
Paleontologia
Il Segreto del Respiro: Il Fossile di Altamura Chiarisce l'Adattamento Facciale e Climatico dell'Uomo di Neanderthal
L'eccezionale stato di conservazione dello scheletro umano di Altamura, risalente a circa 150.000 anni...
Geografia e Storia
Campi Flegrei: La Microsismicità si Riorganizza, Segno della Nascita (o Riattivazione) di una Faglia
Un nuovo studio, frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Roma Tre e...
Archeologia 2.0: l'IA...
Un'innovazione archeologica frutto di una collaborazione tra informatici...
Astronomia e Spazio
L'asteroide minuscolo che sfida la sonda Hayabusa2: scoperte sorprendenti nello spazio
Nel 2031, la sonda giapponese Hayabusa2 avrà un incontro straordinario e...
Scienze Naturali e Ambiente
Le 10 Azioni del Decalbero WWF per una Festa a Basso Impatto 2025
Il WWF Italia, con la sua campagna Our Future, presenta anche...







