Alzheimer: scoperti i meccanismi delle difese antiossidanti contro la neurodegenerazione
I soggetti Non-Demented with Alzheimer Neuropathology (NDAN) hanno la capacità di attivare una risposta cerebrale antiossidante efficace al punto da far fronte alla neurodegenerazione causata dall’Alzheimer.
A dimostrarlo è un nuovo studio pubblicato su The Journal of Neuroscience, dal titolo “Oxidative damage and antioxidant response in frontal cortex of demented and non-demented individuals with Alzheimer’s neuropathology”, frutto della collaborazione tra la University of Texas Medical Branch, l’Oregon Health & Science University e l’Università degli Studi di Roma Tre.
La demenza è in crescente aumento nella popolazione generale ed è stata definita dal Link identifier #identifier__10473-1Rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e di Alzheimer’s Disease International una priorità mondiale di salute pubblica: circa 35,6 milioni di persone nel mondo ne risultano affette, con 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno e un nuovo caso diagnosticato ogni 4 secondi. In Italia, secondo l'Istat, circa 1 milione di persone sono colpite da demenza e circa 3 milioni sono direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari. Tra le forme di demenza, la più comune e devastante è la malattia di Alzheimer, i cui casi potrebbero triplicare nei prossimi 40 anni, in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione, con costi sociali ed economici elevatissimi.
Etologia: nuove scoperte sui comportamenti sessuali e sociali dei bonobo, fra le grandi scimmie più vicine all’uomo
Lo studio condotto all’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature.
La replicazione immediata, involontaria e automatica dell'espressione facciale del partner prolunga la durata dei contatti sessuali e porta vantaggi “sociali” nel lungo periodo. È questo quanto emerge da una ricerca sui bonobo (Pan paniscus), una delle grandi scimmie più strettamente imparentate con la nostra specie, condotto da un gruppo di etologi dell’Università di Pisa e pubblicata sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature.
Lo studio, iniziato nel 2017 in una delle più grandi colonie al mondo di bonobo ospitata presso il Wilhelma Zoo a Stoccarda in Germania, ha esaminato la Mimica Facciale Rapida attraverso quattro espressioni facciali: il sorriso a denti stretti (silent bared-teeth), il broncio (pout-face), la risata (play face) e la bocca ad anatra (duck-face).
“Grazie ai bonobo siamo riusciti per la prima volta a studiare il fenomeno della mimica facciale nel contesto sessuale”, spiega professoressa Elisabetta Palagi del Dipartimento di Biologia che ha condotto la ricerca con le dottoresse Giada Cordoni, consulente del Museo di Storia Naturale di Calci dell’Ateneo Pisano, Marta Bertini e Giulia Annicchiarico.
Medicina

Hiv: scoperti i 'codici' del sistema immunitario per sospendere le cure
Lo studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con l’Università...
Paleontologia

Quanhucun: Un viaggio nel neolitico cinese e il mistero dei gatti dell'antico granaio
Immaginate di tornare indietro nel tempo di 5.300 anni, nelle fertili pianure dello Shaanxi,...
Geografia e Storia

Vulcani: piccoli cristalli, grandi esplosioni
Una ricerca internazionale coordinata dall'Istituto di scienza, tecnologia e sostenibilità per lo sviluppo dei...
Astronomia e Spazio

Distinguere i buchi neri: sarà più facile grazie a un nuovo metodo basato sull'intelligenza artificiale sviluppato dall’Università di Milano-Bicocca
Un innovativo metodo basato sull’intelligenza artificiale che migliora la precisione nella...
Scienze Naturali e Ambiente

Alpi: con due gradi in più probabile raddoppio di temporali estivi di tipo estremo
Pubblicato su «npj Climate and Atmospheric Science» la ricerca di un...

Idrogeno oppure acqua ossigenata?...
Progettata una molecola organica innovativa capace di rispondere...

Accelerazione dei rischi climatici...
Uno studio internazionale, guidato dalla Sapienza e pubblicato...