L’ormone che attiva i comportamenti ossessivi generati dalla dipendenza da oppioidi
I glucocorticoidi, una classe di ormoni steroidei, giocano un ruolo fondamentale nell’alterare le funzioni cerebrali e rafforzare il bisogno compulsivo di queste sostanze. Ma la somministrazione di mifepristone – uno steroide sintetico antagonista – è in grado di contrastarne gli effetti Bologna, 4 aprile 2022 - In uno studio pubblicato su Molecular Psychiatry, rivista del gruppo Nature, un gruppo di ricerca internazionale ha indagato le origini neurobiologiche alla base dei comportamenti ossessivi e degli stati emotivi alterati che colpiscono chi è affetto da dipendenza da oppioidi. La nuova ricerca ha permesso di dimostrare che a giocare un ruolo fondamentale in questo senso sono i geni responsabili della sintesi di una classe di ormoni steroidei noti come “glucocorticoidi”. A partire da questo elemento, i ricercatori hanno inoltre messo in evidenza che la somministrazione di “mifepristone”, uno steroide sintetico, può essere utile per ridurre gli effetti della dipendenza.
Metabolismo: scoperto nuovo meccanismo della funzione anti-diabetica e termogenica del tessuto adiposo bruno
La ricerca riguarda il tessuto adiposo bruno, che svolge una funzione anti-diabetica e termogenica, “bruciando” grassi, e che è poco attivo in individui obesi e/o affetti da diabete di tipo 2. Lo studio internazionale è coordinato da ricercatori dell’Università di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con colleghi del Consiglio nazionale delle ricerche, e pubblicato oggi su Cell Metabolism (Issue 4, Volume 34)
Il “tessuto adiposo bruno” è presente in grande quantità nel neonato, dove ha un ruolo essenziale nel mantenimento della temperatura corporea. È ricco infatti di “mitocondri”, organelli responsabili della produzione di calore, che viene generato attraverso l’azione di una proteina specializzata chiamata “termogenina”. Tale tessuto perde le sue caratteristiche con l’età, pur mantenendo una residua attività termogenica, che rimane molto importante nel preservare la salute metabolica. Per funzionare, infatti, il tessuto adiposo bruno utilizza le riserve di grassi immagazzinati all’interno degli adipociti o cellule adipose brune, il glucosio e altri lipidi che provengono dal flusso sanguigno, “bruciandoli” all’interno dei mitocondri per produrre calore. La sua attività porta quindi ad una dissipazione energetica e all’abbassamento dei livelli di glucosio e grassi nel sangue.
Medicina

Tumore al pancreas, scienziati di UniTo identificano un nuovo marcatore per indirizzare meglio le terapie
Lo studio pre-clinico pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale Gut dimostra...
Paleontologia

Un pesce fossile di 48 milioni di anni rivela l'inaspettata storia evolutiva dei pesci luna
Lo studio, effettuato da un team italo-irlandese guidato da Valentina Rossi (University College Cork,...
Geografia e Storia

Nel cuore del ghiacciaio del Calderone tracce di vegetali e insetti
Prelevata la prima carota di ghiaccio dal corpo glaciale più meridionale d’Europa, che ogni...
Astronomia e Spazio

Le onde gravitazionali hanno “calciato” un buco nero fuori dal centro della sua galassia
Un gruppo di ricerca internazionale ha ottenuto la prima conferma con...
Scienze Naturali e Ambiente

Greenpeace: la truffa della plastica compostabile, gran parte finisce in discarica o in inceneritore. Gli impianti dell’organico la degradano con difficoltà
Siamo ormai abituati a gettare nell’umido i prodotti monouso in plastica...