Reti neurali viventi per la cura del cancro
Un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma, dell’Istituto dei Sistemi Complessi del CNR e dell’Università Cattolica di Roma ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale che, inglobando il tumore in una rete neurale, è capace di monitorare il metabolismo e la crescita delle cellule cancerose e, in maniera del tutto non invasiva, gli effetti delle chemioterapie. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sulla rivista Communications Physics
L’intelligenza artificiale sta cambiando non solo molti aspetti della vita quotidiana, ma anche il modo di “fare scienza”, stimolando nuovi esperimenti e suggerendo strade di ricerca finora inesplorate.
Così i sistemi di intelligenza artificiale diventano sempre più avveniristici, interdisciplinari e neuromorfici (ovvero simili ai sistemi viventi) e trovano applicazione nei più disparati settori, come l’elettronica, l’informatica, la simulazione e le diverse branche della medicina. I nuovi modelli sono sviluppati per imitare il cervello umano, sia nel funzionamento, con un consumo di energia molto ridotto per l’apprendimento, sia nella struttura, utilizzando materiali biologici.
Una "rete di sicurezza” a servizio della biodiversità
Su Science un nuovo contributo evidenzia la necessità di un approccio multiplo per fissare obiettivi raggiungibili nel 2030 e 2050 da parte della Convenzione sulla Diversità Biologica dell’Onu. Il lavoro ha richiesto il coinvolgimento di oltre 60 ricercatori provenienti da 27 paesi, fra i quali Carlo Rondinini del Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin
L’allarme sulla tutela della biodiversità parte da lontano ed è stato possibile già tracciare un bilancio - purtroppo non positivo - sugli obiettivi che la Convenzione sulla Diversità Biologica dell’Onu aveva fissato per il 2020. Il mancato raggiungimento dei traguardi previsti, ha imposto alla comunità scientifica una riflessione in vista della Convenzione delle Parti prevista per maggio 2021 che avrà il compito di fissare l’Agenda per il 2030 e il 2050.
Fotovoltaico integrato negli edifici: il futuro è green
Ricercatori dell’Istituto di struttura della materia del Consiglio nazionale delle ricerche, dell’Università di Milano Bicocca e dell’azienda Glass to Power hanno messo a punto un materiale a basso impatto ambientale e ad alto rendimento per la realizzazione di dispositivi fotovoltaici integrabili nelle costruzioni. I risultati della ricerca sono pubblicati su Joule – Cell Press
Il building integrated photovoltaics – fotovoltaico architettonicamente integrato – consiste nella progettazione di soluzioni innovative per integrare dispositivi di conversione dell’energia solare in energia elettrica direttamente all’interno degli edifici. Va in questa direzione lo studio di un team italiano che comprende ricercatori dell’Istituto di struttura della materia (Ism) del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano, dell’Università di Milano Bicocca e dell’azienda Glass to Power: hanno messo a punto un materiale innovativo caratterizzato da basso impatto ambientale e alto rendimento per la realizzazione di concentratori solari a luminescenza (Lsc).
Medicina

Comunicazione cervello-ambiente. Il ruolo dei microrganismi intestinali
Un nuovo studio, coordinato dal Dipartimento di Fisiologia e farmacologia...

Tumore al pancreas, scienziati...
Lo studio pre-clinico pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale...
Paleontologia

Un pesce fossile di 48 milioni di anni rivela l'inaspettata storia evolutiva dei pesci luna
Lo studio, effettuato da un team italo-irlandese guidato da Valentina Rossi (University College Cork,...
Geografia e Storia

Nel cuore del ghiacciaio del Calderone tracce di vegetali e insetti
Prelevata la prima carota di ghiaccio dal corpo glaciale più meridionale d’Europa, che ogni...
Astronomia e Spazio

Le onde gravitazionali hanno “calciato” un buco nero fuori dal centro della sua galassia
Un gruppo di ricerca internazionale ha ottenuto la prima conferma con...
Scienze Naturali e Ambiente

Greenpeace: la truffa della plastica compostabile, gran parte finisce in discarica o in inceneritore. Gli impianti dell’organico la degradano con difficoltà
Siamo ormai abituati a gettare nell’umido i prodotti monouso in plastica...