Gli animali e i loro simboli nella cultura popolare del Marocco
Si dice che il profeta Solimano avesse una moglie bellissima e che l’amasse molto. A qualsiasi richiesta della donna Solimano non diceva mai di no. Un giorno la donna disse al marito: “Desidero un palazzo costruito con le piume degli uccelli”.
Leggende del popolo Curdo
Anche se l’uomo non riusciva a scorgerli, sentiva però gli occhi della foresta puntati su di lui: gli occhi gelidi del serpente, quelli rossi e fieri del babbuino, quelli gialli e ardenti del giaguaro. Sapeva che degli occhi lo seguivano, vigili, attraverso tutta la verde parete della foresta, e non erano occhi amici, non erano occhi birboni, maliziosi; ma occhi di cacciatori come lui.
Favole dei Caraibi
Sin dalle origini l’uomo ha rappresentato gli animali, come testimoniano i cicli pittorici rinvenuti nelle grotte paleolitiche dell’Europa o la pittura rupestre del Sahara.
La lunga notte
Fu uno scatto rigido, improvviso, molto sgradevole, quello con cui si fermò l’autotrasporto clandestino alle otto e mezza di una grigia e stagnante sera d’estate. Era un veicolo enorme, decadente, traballante, vecchio come l’emarginazione e il pregiudizio. La brusca frenata faceva da degna coronazione a un viaggio interminabile e atroce per chi era costretto a percorrerlo. Gli autotrasporti clandestini seguivano sempre strade tortuose, pericolanti e desolate abbastanza da non correre il rischio di essere intercettati dalle squadre di polizia o da qualsivoglia genere di occhio indiscreto.
“Il trasporto aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute”
Il problema
Nell’ultimo decennio il trasporto aereo ha registrato una costante crescita, soprattutto per quanto riguarda il settore del trasporto delle merci e quello dei voli low cost, solitamente legato al turismo definito anche “mordi e fuggi”. Solo una minima parte della popolazione mondiale viaggia in aereo mentre le drammatiche conseguenze del surriscaldamento climatico, derivanti anche dal trasporto aereo, sono pagate dall’intera umanità in termini di desertificazione, alluvioni, cicloni, sconvolgimenti climatici così gravi che determinano distruzioni e carestie in aree sempre più estese del pianeta.
Un viaggio leggendario
A duecento anni dalla nascita dello scienziato inglese, si ripercorrono alcuni momenti di un percorso che avrebbe rivoluzionato la cultura occidentale
(Luisa Sisti)
Darwin, Darwin e ancora Darwin...uno dei compleanni più celebrati in Italia e nel mondo, in questi giorni, con mostre (a Roma, al Palazzo delle Esposizioni fino al 3 maggio 2009), convegni e “brindisi” culturali in onore del “papà” dell’evoluzionismo.
La storia del viaggio di Charles Darwin (1809 – 1882) a bordo del brigantino Beagle è nota, ma il “viaggio” può intendersi anche storicamente, nella ricostruzione di un percorso che seguì molte tracce lasciate dai predecessori dello scienziato inglese.
Il mondo in 3d
Osservare il mondo che ci circonda in tre dimensioni è per noi un atto naturale ed innato, così elementare che non riusciamo nemmeno a pensare quanto in realtà sia difficile riprodurre artificialmente questa condizione.
Sin dagli esordi della cinematografia l’obiettivo finale che si prefiggeva era quello di poter realizzare e proiettare film che presentassero una visione quanto più vicina alla realtà. Dopo i primi passi pionieristici del cinema tridimensionale negli anni Cinquanta (quasi sempre film dell’orrore, a cominciare dal cult Il mostro della Laguna Nera di Jack Arnold, 1954), dopo il revival dimenticabile degli anni Ottanta (Lo Squalo 3 da vedere con gli occhialini rossi e verdi), è solo oggi che il cinema, grazie al progresso della tecnologia digitale, sembra abbracciare senza remore il 3-D.
Il “Bepi” del Sole
Mercoledì 11 febbraio, presso la Sala Mercede di Palazzo Marini a Roma è stato presentato l’ultimo lavoro del giornalista scientifico Giovanni Caprara: “Una freccia verso il Sole: Dalla fantasia alla realtà. Un’idea di Giuseppe Colombo” . Un’opera legata alla seconda edizione del premio Bepi Colombo (http://www.bepicolomboprize.org), premio destinato ai giovani ricercatori e che favorisce il trasferimento tecnologico verso la piccola e media impresa. Il confronto, a cui hanno preso parte l’autore, il professor Piero Benvenuti e il senatore Guido Possa, presidente della VII commissione del Senato (Istruzione e Ricerca), se da una parte ha avuto il merito di approfondire una figura geniale del secolo appena trascorso e a cui la ricerca spaziale deve moltissimo, tanto da meritare che l’Europa gli dedichi nei prossimi anni una missione “solare” e a cui sono riconoscenti in primo luogo gli statunitensi, ha anche avuto il merito di affrontare, in modo non ideologicamente precostituito il tema dell’investimento in ricerca di base o in quella applicata, fornendo, certo non quale assoluta verità, un’idea o perlomeno una visione di una ricerca le due componenti non solo non sono in competizione tra loro, ma men che meno sono scisse tra loro. Avendo coordinato quel dibattito è chiaro che posso dare un’interpretazione di base di quel che è stato detto, ma potrei dire al contrario che chi meglio di me può dare un’esatta visione di quello che è stato detto.
Le Alternative. Guida critica alle cure non convenzionali
di Giorgio Dobrilla, Avverbi-Zadig edizioni, Roma 2008. 302 pagine, 14 euro.
Ignatz von Peczely, vissuto alla fine del XIX secolo, aveva appena 12 anni quando un giorno girovagando nei boschi venne aggredito da una robusta civetta, che si strinse furiosamente al suo braccio. La raccolse e, ingenuamente, iniziò a carezzarla... accorgendosi poco dopo che con un gesto maldestro le aveva spezzato una zampa. E fu una fortuna (per lui, non per la civetta, ovviamente) che questo accadesse, perché l'acuto ragazzo si accorse che nel momento stesso in cui l'arto si fratturava, una piccola macchia scura scompariva dall'occhio dell'animale. L'osservazione non fu replicata andando a spezzare zampe agli abitanti dei boschi, ma gli tornò utile una quindicina d'anni più tardi, quando laureatosi in medicina e insoddisfatto delle conoscenze fornitegli dall'istruzione accademica, il giovane decise di inventare un nuovo sistema diagnostico partendo proprio dal fenomeno accaduto nell'occhio della civetta. Sicuro che ogni evento riguardante una qualunque porzione del corpo si rifletta nella struttura oculare dell'individuo, inventò dunque l'iridologia, una particolare disciplina mediante la quale si dovrebbe verificare lo stato di salute o di malattia di una persona controllando la situazione delle sue iridi.
Milano scientifica, 1875-1924
Sironi editore 2008
2 voll., a cura di Elena Canadelli e Paola Zocchi
Abstract
Tra il 1875 e il 1924, Milano conobbe una vera e propria prolificazione di Istituzioni tecnico-scientifiche e sanitarie riunite da Francesco Brioschi e Luigi Mangiagalli in una intelligente rete milanese di alta cultura che contribuì a fare di Milano una realtà originale nel panorama scientifico-culturale italiano.
Testo:
La Milano scientifica di fine Ottocento, inizio Novecento.
Recensione di Fausto D’Aprile
Milano conobbe tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento una vera e propria prolificazione di Istituzioni tecnico-scientifiche e sanitarie; luoghi di ricerca scientifica, laboratori di scienza applicata, centri di diffusione delle conoscenze e, al tempo stesso, Istituti di istruzione Superiore che Francesco Brioschi, matematico, e Luigi Mangiagalli, medico, vollero unire sapientemente in una rete milanese di alta cultura.