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La quasi eterna gioventù grazie alla Monarda didyma l. Scienza e natura alleate per un invecchiamento in salute
13 Mar 2025 Scritto da Università di Padova
Team di ricerca del BioAging Lab dell’Università di Padova pubblica uno studio che indica in un estratto naturale la via sostenibile per contrastare l’invecchiamento biologico.
Rallentare l’invecchiamento biologico migliorando la qualità della vita e promuovendo un approccio green e sostenibile alla salute si può, grazie all’estratto naturale di Monarda didyma L. È quanto emerge da uno studio innovativo condotto dai ricercatori del BioAgingLab dell’Università di Padova diretto dalla prof.ssa Sofia Pavanello, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica «GeroScience».
Comunicazione cervello-corpo: il ruolo delle piastrine
12 Mar 2025 Scritto da Università di Roma La Sapienza
Secondo lo studio coordinato dalla Sapienza e pubblicato sulla rivista Cell Reports, questi frammenti di cellule presenti nel sangue condizionano l’apprendimento e la memoria della paura
Accanto al ruolo cardine che le piastrine svolgono nella coagulazione del sangue e nel processo di emostasi, recenti studi hanno dimostrato che questi piccoli frammenti di cellule presenti nel sangue assolvono ad altre importanti funzioni. Se il ruolo delle piastrine nel sistema immunitario è noto, come esse agiscano nella modulazione delle interazioni neurologiche è un aspetto ancora poco indagato.
Le piastrine influenzano in qualche misura il comportamento? È questa la domanda di partenza dello studio, coordinato da Cristina Limatola del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia della Sapienza e recentemente pubblicato sulla rivista “Cell Reports”. La risposta sembra essere positiva: la ricerca, infatti, identifica le piastrine come un elemento chiave nella comunicazione cervello-corpo, in grado di attivare meccanismi che influenzano la memoria e il comportamento.
Individuati due marcatori biologici comuni ad Alzheimer e SLA
11 Mar 2025 Scritto da Università degli studi di Milano
I ricercatori dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano e del “Centro Dino Ferrari” dell’Università degli Studi di Milano hanno collaborato a un lavoro che ha scoperto come due biomarcatori nel sangue considerati specifici per la Malattia di Alzheimer risultino significativamente incrementati anche nella Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). I risultati sono stati pubblicati su Nature Communications.
Nature Communications pubblica in questi giorni un rilevante lavoro che ulteriormente contribuisce a sottolineare quanto le patologie neurodegenerative confluiscano in comuni momenti patogenetici caratterizzati anche da comuni biomarcatori. In uno sforzo congiunto con diversi Centri in Germania, i ricercatori dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano e del “Centro Dino Ferrari” dell’Università degli Studi di Milano hanno largamente contribuito allo studio che rivela come, inaspettatamente, due biomarcatori nel sangue considerati specifici per la Malattia di Alzheimer (p-tau 181 e p-tau-217) risultino significativamente incrementati anche nella Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
Giornata mondiale dell'obesità: i consigli degli esperti del Bambino Gesù
04 Mar 2025 Scritto da Ospedale pediatrico Bambino Gesù
In Italia 1 bambino su 3 è obeso o sovrappeso. L’importanza di un corretto stile di vita. Nei casi più gravi intervengono farmaci e chirurgia bariatrica. Più di 1.300 i bambini seguiti al Bambino Gesù nell’ultimo anno.
In Italia, un bambino su tre è obeso o in sovrappeso, una condizione che rappresenta una delle principali emergenze sanitarie, sia nei Paesi industrializzati, sia in quelli in via di sviluppo. Anche nei casi meno gravi, il sovrappeso può provocare complicanze metaboliche già in età pediatrica, compromettendo la qualità di vita e aumentando il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e ipertensione. L’obesità infantile ha cause multifattoriali, tra cui familiarità, sedentarietà e cattive abitudini alimentari. Per affrontarla è necessario un approccio personalizzato, basato su educazione alimentare, attività fisica e, nei casi più complessi, trattamenti farmacologici o chirurgici. In occasione della giornata mondiale dell’obesità di domani, gli esperti del Bambino Gesù forniscono alle famiglie informazioni e consigli per affrontare il problema. «È importante tenere sotto controllo i bambini obesi o in sovrappeso, perché hanno un rischio maggiore di sviluppare malattie croniche da adulti - spiega il dottor Danilo Fintini, dell’unità operativa di Endocrinologia e diabetologia dell’Ospedale- Affrontare il problema precocemente permette di prevenire complicanze e di favorire una crescita sana». Solo nell’ultimo anno sono stati più di 1.300 i bambini seguiti dall’Ospedale per problemi di peso.
Uno studio coordinato dal Cnr ha indagato per la prima volta gli effetti delle inalazioni di nanoplastiche nei mammiferi, rivelando che queste sono in grado di penetrare nel cervello e deteriorare, in particolare, la funzione olfattiva. La ricerca, condotta in collaborazione con il Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma è pubblicata sulla rivista Science of The Total Environment.
Le nanoplastiche - piccolissimi frammenti di plastiche, di dimensioni inferiori a un millesimo di millimetro - sono ormai diffuse in quasi tutti gli ecosistemi, compresi suolo, aria e acqua: la massiccia contaminazione determina un rischio per gli organismi viventi, tra cui l’essere umano, che può entrare in contatto con queste sostanze in diversi modi, attraverso la catena alimentare, l'acqua e l'aria. Oggi, per la prima volta, uno studio coordinato dall’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc) di Monterotondo Scalo (Rm) ha approfondito gli effetti dell'inalazione di nanoplastiche nei mammiferi.
Da un derivato della vitamina A, una speranza di cura per un tumore cerebrale pediatrico
24 Feb 2025 Scritto da Università di Bologna
La NanoFenretinide, formulazione messa a punto da un gruppo di ricerca dell’Università di Bologna, ha dato risultati promettenti per la lotta al glioma diffuso della linea mediana, forma tumorale che colpisce i bambini tra i 5 e i 10 anni.
La fenretinide, un derivato della vitamina A, potrebbe diventare la base per un nuovo trattamento in grado di curare un tumore cerebrale pediatrico noto come glioma diffuso della linea mediana (DMG). A sostenerlo – con uno studio pubblicato sulla rivista Neuro-Oncology – è un gruppo di ricerca internazionale che ha coinvolto due studiose dell’Università di Bologna: Isabella Orienti e Giovanna Farruggia del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie.
Diabete di tipo 2: interazione tra dieta, microbiota intestinale e infiammazione sistemica nelle malattie metaboliche
18 Feb 2025 Scritto da Università di Padova
Scoperto il loro legame da un team dell’Università di Padova e VIMM
Il diabete di tipo 2 è una delle principali emergenze sanitarie globali, con oltre mezzo miliardo di persone affette in tutto il mondo e circa 4 milioni in Italia. L'obesità è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del diabete e di altre patologie metaboliche, come la steatosi epatica, una condizione caratterizzata dall'accumulo di grasso nel fegato che può evolvere in malattie più gravi come la cirrosi e il carcinoma del fegato.
Bambino Gesù: un nuovo passo avanti per la cura del neuroblastoma refrattario o recidivante
13 Feb 2025 Scritto da Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Pubblicato su Nature Medicine uno studio che dimostra sicurezza ed efficacia dell’uso delle cellule CAR-T da donatore in pazienti che non hanno risposto alle terapie.
Un’ulteriore nuova speranza di cura per i bambini affetti da forme di neuroblastoma refrattarie ai trattamenti o recidivanti grazie all’uso di cellule CAR-T derivate da donatori (allogeniche). Il neuroblastoma è il tumore solido extracranico più frequente dell’età pediatrica e rappresenta una sfida significativa per l’oncologia. Cinque bambini che non avevano risposto alle terapie a cui erano stati precedentemente sottoposti, sono stati trattati con cellule CAR-T allogeniche. Di questi, 3 hanno raggiunto la remissione completa dalla malattia e 1 ha mostrato miglioramenti significativi.
Ne dà notizia l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in vista della giornata mondiale contro il cancro infantile del 15 febbraio. «Questo studio è un ulteriore passo avanti nella lotta contro il neuroblastoma», commenta il professor Franco Locatelli, responsabile del Centro studi clinici oncoematologici e terapie cellulari del Bambino Gesù. «I risultati ottenuti confermano il nostro impegno nel perseguire soluzioni terapeutiche sempre più innovative e mirate alle necessità specifiche di ciascun bambino, in linea con i principi della medicina personalizzata» aggiunge il Presidente dell’Ospedale, Tiziano Onesti. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Medicine.
Uno studio internazionale a cui ha partecipato il Cnr-Ispaam ha dimostrato che un batterio normalmente presente nell’intestino, Intestinimonas butyriciproducens, potrebbe essere utilizzato per sviluppare nuove terapie per la prevenzione e la cura di alcune malattie metaboliche nell’uomo. La ricerca è pubblicata sulla rivista Microbiome.
Tra le centinaia di specie di batteri diverse presenti nell’intestino, Intestinimonas butyriciproducens svolge un ruolo chiave nel migliorare la salute metabolica. Secondo uno studio internazionale a cui ha partecipato l’Istituto per il sistema produzione animale in ambiente mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche di Portici, in provincia di Napoli (Cnr-Ispaam), tale batterio - già noto per la sua capacità di produrre acido butirrico, un acido grasso a catena corta con importanti benefici per la salute intestinale - è in grado di trasformare in butirrato anche un composto alimentare specifico ampiamente presente nella dieta umana, la Nε-fruttosil-lisina. Lo studio, coordinato dall’Amsterdam University Medical Center e dalla Wageningen University (Paesi Bassi), è stato pubblicato sulla rivista Microbiome.
Iss: "Sindromi simil influenzali in aumento, superata soglia alta intensità"
06 Feb 2025 Scritto da OmceoSale ancora il numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) nella quarta settimana del 2025 (dal 20 al 26 gennaio) e l'incidenza supera la soglia di "alta" intensità. Il livello d'incidenza in Italia è pari a 17,3 casi per mille assistiti (15,9 nella settimana precedente). I casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, sono circa 1.021.000, per un totale di circa 8.810.000 a partire dall'inizio della sorveglianza. Lo evidenzia l'ultimo rapporto RespiVirNet appena pubblicato, come spiega un comunicato.
L'incidenza è in forte aumento solo nelle fasce di età pediatrica, soprattutto nei bambini sotto i cinque anni di età, in cui è pari a 43,6 casi per mille assistiti (34,8 nella settimana precedente). Stabile nei giovani adulti e negli anziani. Maggiormente colpite le Regioni/PPAA Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia e Sardegna. Basilicata e la Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica.