Amori bestiali nelle Oasi WWF
In natura corteggiamento fra gli animali è uno spettacolo in più
GLI SVASSI E LA DANZA DEL PINGUINO
Oasi WWF Le Cesine
Il periodo degli amori, dalla fine dell’inverno all’inizio dell’estate, è senz’altro il più indicato per osservare questo meraviglioso uccello: entrambi i partner sfoggiano una magnifica livrea nuziale che avevano dismesso durante la brutta stagione. Dorso bruno, collo e parti inferiori bianche, due ciuffi auricolari neri e una vistosa gorgiera, una specie di largo collare marrone e nero, fanno dello svasso maggiore uno degli uccelli più eleganti della nostra avifauna.
Il rituale di corteggiamento è tra i più spettacolari del mondo animale e consiste in una serie di posizioni sull’acqua che raggiungono il culmine nella cosiddetta “danza del pinguino” (weed dance): dopo un’immersione, i due svassi riemergono con un ciuffo di alghe o di piante acquatiche nel becco e si avvicinano fino a impennarsi, battendo velocemente le zampe, petto contro petto, scambiandosi talvolta gli stessi vegetali del becco. Stabilito il legame di coppia, il nido consiste in una piattaforma galleggiante di alghe e vegetazione ripariale, spesso ancorato vicino alle rive, dove vengono deposte fino a quattro uova covate da entrambi i genitori per 25-29 giorni. È emozionante vedere i pulcini, già pochi giorni dopo la nascita, spuntare con le loro testoline e il collo a strisce bianche e nere, seminascosti dal dorso degli adulti, in attesa del cibo. Man mano che i giovani crescono, i pesci o i girini catturati dagli adulti saranno rilasciati sulla superficie dell’acqua in modo che i piccoli imparino a catturarli da soli, fino al raggiungimento della completa autosufficienza. La specie è stanziale e nidificante a Le Cesine, nel 2020 ben 18 nidi sono stati censiti e monitorati.
Instant death from heart attack more common in people who do not exercise
An active lifestyle is linked with a lower chance of dying immediately from a heart attack, according to a study published today in the European Journal of Preventive Cardiology, a journal of the European Society of Cardiology (ESC).
Heart disease is the leading cause of death globally and prevention is a major public health priority. The beneficial impact of physical activity in stopping heart disease and sudden death on a population level is well documented. This study focused on the effect of an active versus sedentary lifestyle on the immediate course of a heart attack – an area with little information.The researchers used data from 10 European observational cohorts including healthy participants with a baseline assessment of physical activity who had a heart attack during follow-up – a total of 28,140 individuals. Participants were categorised according to their weekly level of leisure-time physical activity as sedentary, low, moderate, or high.
Diagnosing Parkinson’s disease by the way you use your smartphone
Voice samples, motion patterns, and finger movements as the screen is touched — all easily monitored with the possibility to help diagnose Parkinson’s disease. This is the hope of a Malmö University researcher, who is developing a mobile phone app.
The new research project will develop technology that makes it possible to collect such important data without the patient having to seek help from healthcare professionals. “An advantage is that the technology makes it possible to collect the data daily. The idea is that it should be able to replace parts of the examinations that are usually done in hospitals,” says Dario Salvi, a researcher at the Internet of Things and People (IoTaP).
‘Parkapp’ recently received a two million kronor grant from the Mats Paulsson Foundation to develop a digital tool for continuous health measurements with remote diagnostics.
Covid-19, Magi: "Medici ancora senza vaccino, ma tra primi ad averne diritto"
"Purtroppo nelle scorse settimane, in Italia, sono state vaccinate troppe persone che in quel momento non ne avevano diritto e di questo ne stanno pagando le conseguenze i medici che sono tutt'ora senza vaccino. In particolare nel Lazio, ci sono circa 14mila medici liberi professionisti ancora in attesa di essere vaccinati. Dunque i vaccini somministrati ai non sanitari avrebbero 'coperto' tutti i sanitari che ne avevano prima diritto". Risponde cosi' il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in merito alla sospensione da parte della Regione Lazio, della piattaforma per le adesioni alla vaccinazione anti SARS-CoV-2 riservata ai medici liberi professionisti.
"Ritengo che la Regione abbia bloccato le prenotazioni per motivi organizzativi, in primis per la mancanza dei vaccini in genere, quindi anche per i medici- prosegue Magi- ma ora e' necessario garantire le prime dosi e quelle di richiamo. Non imputiamo nulla alla Regione che si e' resa disponibile, ma alle Asl e ai centri vaccinali che hanno deciso di somministrare i vaccini a persone che ne avrebbero avuto diritto dopo".
Parte il progetto SerGen-Covid-19
Il Consiglio nazionale delle ricerche ha progettato e condurrà uno studio che darà informazioni importanti sull'infezione da SARSCoV-2 e sulla conseguente risposta immunitaria. Si valuterà la presenza di anticorpi in 10.000 partecipanti volontari che potranno recarsi in uno dei sette centri prelievo. Lo studio darà anche informazioni sulla risposta alla vaccinazione, sulla relazione tra genotipo e sulla suscettibilità all’infezione e risposta immunitaria.
Il Consiglio nazionale delle ricerche ha progettato e condurrà uno studio che darà informazioni importanti sull'infezione da SARSCoV-2 e sulla conseguente risposta immunitaria. Si valuterà la presenza di anticorpi in 10.000 partecipanti volontari che potranno recarsi in uno dei sette centri prelievo. Lo studio darà anche informazioni sulla risposta alla vaccinazione, sulla relazione tra genotipo e sulla suscettibilità all’infezione e risposta immunitaria.
Il Consiglio nazionale delle ricerche ha avviato il progetto SerGen-Covid-19, su proposta e coordinamento del direttore del Dipartimento di scienze biomediche (Cnr-Dsb) Daniela Corda in collaborazione con i direttori Mario De Felice, Giorgio Iervasi e Giovanni Maga. Lo studio vede coinvolti vari istituti del Cnr e il Centro interdipartimentale per l’etica e l’integrità nella ricerca.
La danza delle gocce
Immagine: Esempi di emulsioni multiple contenti tre (sinistra) e quattro (destra) gocce il cui moto è guidato da vortici di fluido prodotti all’interno della goccia più grande.
Osservato un nuovo esempio di materia soffice composto da gocce di fluido in miniatura incapsulate in una goccia più grande. Simulazioni al computer hanno mostrato le gocce muoversi come in una sorta di balletto. Lo studio, coordinato dall'Istituto italiano di tecnologia, svolto in collaborazione con l’Istituto per le applicazioni del calcolo del Consiglio nazionale delle ricerche e l'Università di Harvard, promette diverse ricadute, dalla scienza dei materiali alla medicina e farmaceutica. I risultati sono pubblicati su Nature Communications “Comprendere il comportamento della materia soffice rappresenta una delle sfide più importanti ed interdisciplinari della scienza moderna che porterà applicazioni tecnologiche innovative in diversi campi”.
A parlare è Adriano Tiribocchi, ricercatore dell’Istituto italiano di tecnologia (Iit) che sul tema, insieme ai colleghi dell’Istituto di applicazione del calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iac), di cui è associato, e dell’Università di Harvard, ha firmato un lavoro pubblicato rivista Nature Communications. Il lavoro è stato supportato dall’European Research Council attraverso l’Advanced Grant Copmat, di cui è titolare Sauro Succi, responsabile del Mesoscale Simulations Lab dell’Iit, dove lavora anche Tiribocchi.
Tumori della tiroide: una nuova tecnica per evitare la chirurgia
Evitare la chirurgia per i tumori papillari della tiroide e conservare questo organo prezioso per l’organismo è possibile grazie al trattamento con termoablazione ecoguidata, con laser o radiofrequenza. Lo dimostra lo studio dell’Istituto Europeo di Oncologia e dell’Università Statale di Milano, recentemente pubblicato sulla rivista Frontiers in Endocrinology.
Test salivari molecolari misura efficace di contenimento di infezione da SARS - CoV-2
Pubblicati i risultati di uno studio padovano coordinato dal prof Mario Plebani
Pubblicato dalla «International Federation of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine» – organizzazione mondiale che promuove l’eccellenza nella medicina di laboratorio per una migliore assistenza sanitaria a livello internazionale –, lo studio Saliva-based molecular testing for active control of sars-cov-2 infection effettuato da ricercatori dell’Azienda Ospedale/Università di Padova e coordinato dal prof Mario Plebani, Direttore del Dipartimento interaziendale di Medicina di Laboratorio, dimostra come i test salivari si siano dimostrati efficace misura di sorveglianza e contenimento dell’infezione da SARS – CoV-2 in contesti comunitari.
A partire dall'8 ottobre al 24 dicembre 2020, 5579 dipendenti dell’Università di Padova hanno aderito al programma (tasso di adesione 86%), per un totale di
campioni salivari pari a 19.850 che sono stati valutati con tecnica molecolare (rRT-PCR) per SARS-CoV-2. Solo una piccola percentuale di dipendenti ha abbandonato il programma dopo la prima raccolta della saliva (meno del 4%). I restanti 5350 dipendenti hanno ripetuto il test della saliva da un minimo di 3 a un massimo di 5 volte nel periodo di 11 settimane.
Per monitorare l’insonnia ora c’è lo Smart Bed
L’Università di Pisa e l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR hanno realizzato il prototipo poi testato dagli astronauti del progetto “Sirius” della futura missione su Marte. La ricerca pubblicata sulla rivista “IEEE Access”
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa e dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR ha realizzato uno Smart Bed per monitorare l’insonnia e la qualità del sonno. Il prototipo è stato testato durante la simulazione di una missione spaziale su Marte dagli astronauti del progetto “Sirius” dell’Accademia delle Scienze della Russia con cui da Pisa è in corso una collaborazione decennale.
“Abbiamo sperimentato lo Smart Bed analizzando il sonno di sei aspiranti astronauti durante la simulazione di un viaggio interplanetario che li ha costretti a un drastico isolamento per tre mesi”, spiega il professore Angelo Gemignani dell’Università di Pisa.
Sviluppo e Sperimentazione di Anticorpi monoclonali sintetici nel COVID-19
La Regione Lazio finanzia la ricerca al Policlinico Tor Vergata sui nuovi farmaci contro il Covid.
Oggi il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si è recato in visita ai Laboratori del Policlinico Tor Vergata. Presenti il Commissario Straordinario Tiziana Frittelli ed il Rettore Orazio Schillaci.
La Regione Lazio sostiene con 2 milioni di euro la ricerca dei nuovi farmaci.
Il progetto finanziato mira a fornire le basi biochimiche e molecolari (pre-cliniche) e cliniche di fase 1 e fase 2 con l’impiego di anticorpi monoclonali contro la malattia COVID-19, che va dalla identificazione anticorpi monoclonali come potenziali candidati antivirali per COVID19, allo sviluppo dei prototipi cellulari fino alla sperimentazione clinica di fase I, Fase II e Fase III di mAbs nella terapia e profilassi dell’infezione da SARS.Cov2.
Il Prof Giuseppe Novelli, direttore della UOC di Genetica Medica, ha illustrato il progetto di sperimentazione: “ In medicina, gli anticorpi monoclonali hanno un ruolo sempre crescente negli ultimi anni soprattutto nel trattamento delle malattie autoimmuni, nel cancro e nelle malattie infettive (virus respiratorio sinciziale, infezioni da clostridium difficile, Ebola e SARS-CoV-2). Oggi vengono utilizzati diversi approcci per la creazione di anticorpi che reagiscono con l'obiettivo desiderato:
● Produzione in modelli animali;
● Isolamento da pazienti;
● Anticorpi sintetici da screening di “librerie” fagiche
La maggior parte degli anticorpi terapeutici vengono oggi ottenuti utilizzando tecnologie di “visualizzazione”, in cui gli anticorpi umani o frammenti di essi vengono visualizzati sulla superficie di organismi biologici semplici, come i fagi, i batteri o il lievito. Spiega il Prof. Giuseppe Novelli come produrre gli anticorpi monoclonali sintetici. “Si utilizza una piattaforma tecnologica all'avanguardia per la generazione di anticorpi sintetici di alta qualità e di altre proteine che possono essere utilizzate nella ricerca e nella medicina. La piu’ utilizzata è la Libreria di Toronto, acronimo TRAC, che è in grado di
produrre migliaia di anticorpi di alta qualità e proteine sintetiche contro numerosi bersagli diversi, che possono quindi essere immediatamente valutati per il potenziale terapeutico e di ricerca.
Oggi vi sono una decina gruppi al mondo attivi nella identificazione e produzione di anticorpi monoclonali contro SARS-CoV-2 tra cui il nostro, in collaborazione con l’Università di Toronto.
Gli anticorpi monoclonali forniscono una strada alternativa e complementare ai vaccini per la prevenzione del COVID-19. L'infusione passiva di anticorpi monoclonali come pre esposizione o profilassi post-esposizione può offrire una protezione immediata dalle infezioni che potrebbero durare settimane o mesi.
L'utilizzo di anticorpi monoclonali è già in atto da mesi negli Stati Uniti, in Israele, e da questa settimana anche in Germania e Ungheria. Analogamente a quanto si sta facendo per i vaccini ad mRNA, la piattaforma di monoclonali sintetici da noi sviluppata potrebbe consentire un “aggiornamento” dei prodotti e aumentare la difesa per respingere le varianti nuove presenti e future. La tecnologia che abbiamo messo a punto consente infatti di “aggiornare” i nostri monoclonali per renderli adatti alle varianti del virus.”
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