Un prototipo a stella per la futura rete quantistica

I giovani ricercatori del QuantumLab, coordinato da Fabio Sciarrino, hanno realizzato la prima rete quantistica in grado di generare correlazioni non-locali tra cinque laboratori distinti. L’articolo è stato pubblicato su Nature Communications.
Dodici giovanissimi ricercatori, cinque laboratori da coordinare e una rete da formare. Così l’esperienza interdisciplinare del gruppo del Quantum Information Lab della Sapienza, guidato da Fabio Sciarrino e composto da un laureando magistrale, sei studenti di dottorato, un tecnico elettronico, un assegnista e un ricercatore, con il supporto del fisico brasiliano Rafael Chaves, ha portato alla realizzazione di una rete quantistica formata da cinque diversi nodi, che ha permesso di mostrare correlazioni quantistiche condivise da più di tre parti distinte, il massimo mai raggiunto finora.
Le tecnologie basate sulle leggi della meccanica quantistica sono sempre più diffuse ed i potenziali vantaggi legati al loro utilizzo sono ormai riconosciuti in tutti i campi, dalla comunicazione alla protezione dei dati. “Ciononostante – commenta Gonzalo Carvacho, assegnista senior del QuantumLab – test di non-località multipartita sono stati limitati ai casi più semplici. Qui andiamo oltre, verso la realizzazione di reti quantistiche più grandi”.
Con la 'Farm to fork' parte la transizione ecologica dell'agricoltura europea

Con la Strategia Farm to Fork presentata oggi la Commissione Europea avvia il percorso per una transizione ecologica dell’agricoltura europea in sintonia con il Green Deal, la riforma della PAC post 2020 dovrà essere coerente e sostenere obiettivi ambientali e sociali più ambiziosi per una maggiore sostenibilità della nostra agricoltura.
La Commissione Europea ha reso nota oggi la sua Strategia “Farm to Fork” (F2F) [dal campo alla tavola]. La Coalizione #CambiamoAgricoltura plaude all’iniziativa della Commissione UE per avviare la transizione verso un sistema agro-alimentare più sostenibile. Adesso è necessario concentrare gli sforzi sugli strumenti per la sua concreta applicazione, a partire dalla riforma della Politica Agricola Comune post 2020.
Il documento “A Farm to Fork Strategy” presentato oggi a Bruxelles dalla Commissione Europea è il primo vero tentativo di politica agroalimentare integrata, un fatto positivo perché si colloca, giustamente, al centro del Green Deal accogliendo il principio che alimentazione, ambiente, salute e agricoltura sono materie strettamente connesse. Il documento, con approccio certamente innovativo, dichiara che “i sistemi alimentari devono urgentemente diventare sostenibili e operare entro i limiti ecologici del pianeta” e che “la sostenibilità deve ora diventare l'obiettivo chiave da raggiungere”.
Cellule umane 'hackerano' il Sars-CoV-2 grazie all'editing dell'RNA

Mutazioni dovute agli enzimi ADAR e APOBEC
Uno studio dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr e dell’Ispro, in collaborazione con l’Università di Firenze, pubblicato su Science Advances, ha messo in evidenza l’attivazione di uno dei meccanismi dell’immunità innata contro il virus.
Pubblicato su Science Advances uno studio condotto dal gruppo coordinato da Silvo Conticello, dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc) e dell’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica (Ispro), in collaborazione con Giorgio Mattiuz dell'Università di Firenze, mostra come i nostri processi cellulari siano in grado di “hackerare” il codice genetico del Sars-CoV-2 mediante un processo noto come “editing” dell’RNA. “Di quest'ultimo sono responsabili gli ADAR e gli APOBEC, un gruppo di enzimi con ruoli fisiologici che spaziano dai processi dell'immunità all’aumento dell'eterogeneità all'interno delle cellule”, spiega Silvo Conticello. “Gli ADAR e gli APOBEC convertono due dei quattro componenti dell’RNA - le adenine e le citosine - in inosine e uracili, causando alterazioni genetiche. Purtroppo, le mutazioni indotte non sempre riescono a danneggiare il genoma virale e possono anzi contribuire all'evoluzione del virus. I fattori fisiologici che influenzano l’efficacia dell’editing possono rappresentare una delle variabili che determinano la risposta individuale al virus e il loro studio potrebbe fornire indicazioni su fattori di rischio e prognostici”.
DAL CONCEPIMENTO AL SECONDO ANNO DI ETA’: I 1000 GIORNI CHE DECIDONO IL NOSTRO FUTURO

Nel nuovo numero di “A scuola di salute” gli esperti del Bambino Gesù spiegano l’importanza di questo periodo per un bambino, quello che va dal concepimento al secondo anno di età, e come l’ambiente influisca quanto la genetica.
Si chiama la teoria dei primi 1.000 giorni e serve a spiegare come la salute e il benessere di un adulto siano influenzati in larga misura da ciò che succede nel periodo che va da prima del concepimento al secondo anno di età. È il periodo in cui l’ambiente esterno influisce sui geni e sul loro funzionamento. Se ne parla nel nuovo numero di “A Scuola di Salute” il magazine digitale a cura dell’istituto Bambino Gesù per la Salute, diretto dal prof. Alberto G. Ugazio, che contiene le indicazioni degli esperti su come affrontare al meglio questi primi fatidici 1000 giorni, anche con consigli pratici. L’Ospedale della Santa Sede ha da tempo sviluppato la piattaforma Mammainforma, dedicata proprio a questo periodo cruciale per la salute di ogni bambino.
Dove nasce un oceano? Può stabilirlo anche il clima

Il clima contribuisce a determinare dove e quando può nascere un oceano.
Attraverso l’erosione delle catene montuose, il clima è in grado di influenzare l’attività vulcanica e la risalita di magma che avviene in corrispondenza della separazione di due continenti, dove l’assottigliamento e la rottura della litosfera fanno spazio alla nascita di un oceano.
A dimostrare che la produzione di magma può raddoppiare o dimezzarsi in funzione dell’erosione è un recente studio condotto da Pietro Sternai, geologo del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca attraverso lo sviluppo e l’applicazione di modelli numerici di ultima generazione. Il lavoro, dal titolo “Surface processes forcing on extensional rock melting”, è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature.
Covid-19, nasce l'Osservatorio socio-territoriale: sul web mappe e dati per leggere la pandemia

Le zone con la popolazione più longeva d'Italia non sono state travolte dal Covid-19. Le province di Imperia, Aosta, Trento e Pesaro-Urbino, per morbilità – il numero di contagi rispetto alla popolazione di un territorio circoscritto – hanno ampiamente superato il Veneto, dove si erano registrati i primi casi. La carenza di posti letto negli ospedali è tra le concause del picco registrato in Spagna, Regno Unito e Italia. Sono alcune delle realtà che emergono dai dati analizzati e tradotti in mappe dall'Osservatorio socio-territoriale Covid-19, istituito da un gruppo di ricercatori di Base (Bicocca ambiente società economia) e dei dipartimenti di Sociologia e ricerca sociale e di Scienze dell'ambiente e della terra dell'Università di Milano-Bicocca.
Come cambiare lo stile di vita dopo il lockdown

Siamo ripartiti! Molte aziende hanno riaperto e in tanti sono rientrati al lavoro con un ripristino dei contatti sociali che potrebbe favorire il rischio di nuovi contagi: rischio che si può arginare rispettando il distanziamento sociale e l’uso di guanti e mascherine insieme ad una ottimale capacità di difesa del sistema immunitario.
Il benessere immunitario dipende anche da alimentazione, stile di vita e costituzione individuale. La Dott.ssa Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition e Claudio Maffeis, Professore di Pediatria all’Università di Verona, esperti dell’Osservatorio Grana Padano (OGP), propongono alcune raccomandazioni che possono aiutare adulti e bambini in questa fase particolare.
“Rispetto alla composizione della dieta” afferma il Prof. Maffeis “è importare contenere la quota di grassi, che favorisce l’aumento del grado d’infiammazione, e aumentare quella di frutta e verdura, che la riduce. Inoltre, per ottimizzare le funzioni del sistema immunitario sono importanti le vitamine C, E, A, D e i minerali antiossidanti zinco e selenio”.
Questi micronutrienti sono indispensabili al normale lavoro difensivo svolto dal sistema immunitario in particolare le vitamine C e D. Sebbene non sia dimostrato un effetto terapeutico diretto nei confronti delle infezioni, la loro carenza può ridurre l’efficienza difensiva del nostro sistema immunitario.
Il super-archivio dei pazienti COVID aperto alla ricerca internazionale

Un super-archivio dei dati clinici, diagnostici, terapeutici e dei campioni biologici relativi agli oltre 1500 pazienti COVID-19 ricoverati fino ad oggi nell'Ospedale San Gerardo di Monza e in quello di Desio e che verrà aggiornato costantemente nel tempo. Uno strumento fondamentale per individuare strategie di cura e prevenzione più efficaci contro il Coronavirus e indirizzare le scelte di politica sanitaria a breve e medio termine. Una metodologia di studio che ha ricevuto l'autorizzazione dal comitato etico dell'Istituto Spallanzani di Roma, il comitato unico nazionale per la sperimentazione sul virus.
L’iniziativa nasce dalla sinergia dell’Università di Milano-Bicocca (Unimib), in particolare del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, con l’Ospedale San Gerardo – ASST Monza, principale polo di riferimento. È stata portata avanti con uno sforzo congiunto delle due istituzioni, consapevoli dell’importanza della ricerca clinica sia per aumentare le conoscenze su questo nuovo virus sia per migliorare l’assistenza e la cura dei pazienti. «Si tratta di ricerca indipendente e no-profit, per la quale una convenzione tra le due istituzioni prevede un ufficio dedicato nel Dipartimento di Medicina e Chirurgia», dice il Direttore del Dipartimento, Maria Grazia Valsecchi. Sin dall'inizio dell’evento epidemico, un comitato congiunto, Unimib-Ospedale San Gerardo, fortemente sostenuto anche da Mario Alparone, Direttore Generale della ASST di Monza, ha intravisto la possibilità di dare una struttura omogenea alla ricerca clinica su COVID-19.
Riaprono le Oasi del WWF

DA OGGI RIAPRONO LE OASI
Comincia oggi la settimana di avvicinamento alla Giornata delle Oasi, il tradizionale appuntamento con le aree naturali protette gestite direttamente dal WWF Italia che quest’anno si svolgerà il 24 maggio. E comincia con una buona notizia perché diverse oasi del WWF, con tutte le accortezze del caso e con protocolli che assicurino la sicurezza dei visitatori, durante la settimana riapriranno al pubblico. Le riaperture saranno contingentate e quindi le visite dovranno essere prenotate. Come? Basta cercare sul nostro sito il numero di telefono o l’indirizzo email dell’Oasi che si intende visitare e concordare direttamente la visita.
NUOVE REGOLE PER LE VISITE
All’interno di ogni Oasi si troverà una cartellonistica dedicata al COVID-19. Inoltre prima della visita i visitatori saranno informati puntualmente sulle regole da seguire per la visita. La mascherina va obbligatoriamente indossata all’ingresso della visita e quando non si è sicuri di poter mantenere la distanza di sicurezza, fatta salva ovviamente l’obbligatorietà dell’uso in alcune Regioni (vedi Lombardia). Per la visita il distanziamento sociale raccomandato è di 3 metri, ma reso obbligatorio entro i due metri e va limitato all’indispensabile il contatto con le superfici comuni (tavoli, ringhiere, maniglie) e il contatto con gli oggetti in esposizione. Viene garantito il lavaggio delle mani, con acqua e sapone per almeno 20 secondi, oppure con soluzioni idroalcoliche o altri disinfettanti per le mani. Per garantire il distanziamento sociale gli ingressi saranno contingentati e distanziati nel tempo sulla base della grandezza dell’area e della sentieristica. Le visite saranno a numero chiuso sulla base della grandezza dell’area. Il distanziamento tra persone non dovrà essere mai inferiore ai 3 metri e la sentieristica è organizzata in modo da evitare strettoie, garantire la distanza di sicurezza e individuare ampie aree di sosta. Ovviamente sarà garantita la piena sicurezza anche per gli operatori.
Emergenza Covid-19: finanziamento alle imprese. La lentezza nell’erogazione di prestiti garantiti nell’attuale quadro normativo e la necessità di interventi a “fondo perduto”.

Con i Decreti Legge del 17 marzo 2020 n. 18 (c.d. “Cura Italia”) e, soprattutto, dell’8 aprile 2020 (c.d. “Decreto Liquidità”), il Governo ha istituito una serie di misure temporanee che dovrebbero essere volte a favorire la ripartenza del sistema produttivo italiano, messo duramente alla prova dall’emergenza sanitaria e dai provvedimenti adottati dal Governo (c.d. lockdown).
In particolare, tra le iniziative messe a punto, appare degna di nota, per quel chequi ci occupa, la concessione di finanziamenti garantiti - in misura diversa a seconda delle fattispecie - dal Fondo Centrale di Garanzia, per quanto riguarda professionisti/lavoratori autonomi, imprese PMI e Midcap (imprese diverse dalle PMI, con numero di dipendenti non superiore a 499), e dalla SACE, con specifico riferimento alle PMI che hanno esaurito il proprio plafond presso il Fondo Centrale di Garanzia, nonché a qualsivoglia ulteriore tipologia di impresa.
Secondo i dati diffusi dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Mediocredito Centrale (MCC) alla data del 06.05.2020, solamente 3 imprese hanno perfezionato la procedura con garanzia SACE, mentre le domande pervenute al Fondo Centrale di Garanzia dal 17 marzo al 5 maggio sono state, a fronte di 4,7 milioni di potenziali richiedenti (dato fornito dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio in data 30.04.2020) circan 90.000.
In particolare, sul punto il Ministero ha dichiarato che “le domande arrivate erelative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia e ‘Liquidità’ sono 90.049, pari adun importo di circa 5,4 miliardi di euro. Di queste, oltre 70.000 sono riferite a finanziamenti fino a 25.000 euro, con percentuale di copertura al 100%, per un importofinanziato di circa 1,5 miliardi” (nota MISE del 06.05.2020). Orbene, anche alla luce delle dichiarazioni della Commissione Europea, secondo le quali “la recessione questa volta sarà ben più grave di quella del 2008, e simile, perportata generale, a quelle del 1929 e del secondo dopoguerra”, viene naturale chiedersicome sia possibile che solamente tre imprese abbiano ad oggi beneficiato (o potuto beneficiare) della garanzia SACE e, soprattutto, perché così poche domande siano pervenute al Fondo PMI.
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